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Pordenone, la truffa dello specchietto: così una coppia si fa risarcire del “danno” alla loro auto.

Al riguardo la coppia chiedeva l’immediato risarcimento del danno che a loro dire ammontava a circa 300 €, di cui poi hanno ottenuto solo una parte

Pordenone, la truffa dello specchietto: così una coppia si fa risarcire del “danno” alla loro auto.

 

Nei giorni scorsi, la conducente di una autovettura mentre transitava in questo capoluogo a bassa velocità veniva invitata a fermarsi dal conducente di una autovettura Hyundai Atos condotta da un uomo con a suo fianco una donna, in quanto a dire degli stessi avrebbe urtato il loro veicolo provocando il danneggiamento dello specchietto.

Al riguardo la coppia chiedeva l’immediato risarcimento del danno che a loro dire ammontava a circa 300 €, ma contrattando di seguito con la vittima sono riusciti a farsi consegnare tutto il contante che aveva con sé pari a 130 €. Successivamente la donna convolta nel “presunto sinistro stradale”, si rendeva conto di essere stata vittima della cosiddetta “truffa dello specchietto” e si presentava presso l’Ufficio Denunce della Questura di Pordenone ove formalizzava una querela per truffa.

Le indagini immediatamente avviate da personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, permettevano di deferire alla competente A.G. uno degli autori della truffa,  identificata in una donna, una 26enne, cittadina italiana, residente a Noto (SR), con a suo carico precedenti di Polizia  specifici per analoghe truffe, mentre sono in corso ulteriori indagini per identificare il  suo complice.

Le tecniche truffaldine in questi casi sono varie, ma la più comune è quella dove si tocca una macchina simulando un piccolo incidente e poi mostrando il danno dello specchietto rotto, che in realtà lo era già, si pretende un risarcimento in contanti. Ci sono poi altre tecniche che vengono utilizzate dai truffatori, in alcuni casi quest’ultimi sfruttano vecchi danni sulla carrozzeria delle loro auto, oppure usano della carta vetrata per creare graffi. Non è escluso poi, che il truffatore si faccia aiutare anche da un complice che, appostato poco distante, finge poi di essere un testimone oculare per avvalorare la storia del malvivente.

In caso di dubbio sulla dinamica dell’incidente è fondamentale chiamare immediatamente le Forze di Polizia al numero di emergenza 112 (Numero Unico Emergenza)e non allontanarsi dal luogo del sinistro perché uno degli obiettivi dei truffatori è anche quello di scortare le vittime fino al più vicino sportello bancomat.

La Polizia di Stato invita i cittadini a denunciare sempre anche alle altre Forze di Polizia eventuali ed analoghi che in questo periodo stanno accadendo in città e in Provincia.

Pordenone, la truffa dello specchietto: così una coppia si fa risarcire del “danno” alla loro auto.

 

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