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Visco:” troppi non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate”

Visco:” troppi non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate”

“In molti casi il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate; la quota di giovani che dopo cinque anni si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20%”. Questo il dato riportato dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che aggiunge “troppi, non solo tra i giovani non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate”.

Visco segnala anche una crescita, ora ad una quota del 30%, dei lavoratori con retribuzioni annue particolarmente basse, sotto il 60% della media di 11.600 euro l’anno.

Per quanto riguarda il tema PIl, Ignazio Visco afferma che  “per il 2023 le previsioni oggi disponibili convergono su un aumento del prodotto intorno all’1%”.

Inoltre, secondo il governatore  “nell’affrontare le conseguenze della guerra in Ucraina, così come nell’uscita dalla pandemia, l’economia italiana ha mostra una confortante capacità di reazione”.
Il governatore osserva nella nostra economia “segnali incoraggianti che vanno rafforzati, superando quei ritardi che ancora impediscono alla nostra economia di dispiegare appieno le proprie potenzialità”.

“La pandemia ha colpito il Paese quando esso non aveva ancora pienamente recuperato i danni inferti da una duplice crisi, quando ancora l’introduzione lenta e frammentata delle necessarie riforme stentava a sciogliere i nodi che frenano il nostro sviluppo.
Ma l’Italia ha superato questa terza gravissima crisi, così come lo choc energetico seguito all’aggressione russa dell’Ucraina, meglio di quanto ci attendevamo”.

Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nelle considerazioni finali aggiungendo che questo “ora ci impone di rafforzare il nostro posizionamento internazionale. E per quello che riguarda il Pnrr sostiene che “miglioramenti sono possibili”, tuttavia “non c’è tempo da perdere”. Il Piano infatti “rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese”. E’ quindi “cruciale dare attuazione all’ambizioso programma di riforme, da troppo tempo attese, in esso contenuto”. Secondo Visco per eventuali modifiche “un confronto continuo con la Commissione è assolutamente necessario nonché utile e costruttivo”.

Per quello che riguarda invece l’inflazione, per il Governatore il suo ritorno su livelli in linea con l’obiettivo “sarà più rapido e meno costoso se tutti – imprese, lavoratori e governi – contribuiranno a questo fine, rafforzando l’efficacia dell’indispensabile ancorché equilibrata normalizzazione monetaria”. E sarà anche “importante tenere la barra dritta della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria per l’incertezza ancora non dissipata”

Nel primo trimestre del 2023 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% nei confronti del primo trimestre del 2022.
Lo comunica l’Istat nella nota sui conti economici trimestrali ricordando che le prime stime diffuse il 28 aprile 2023 indicavano una crescita congiunturale dello 0,5% e una tendenziale dell’1,8%.

Nel quarto trimestre l’economia italiana aveva subito una battuta d’arresto con un calo dello 0,1%.
Alla luce dei dati diffusi oggi, l’Istat stima una crescita acquisita del Pil nel 2023 (quella che si otterrebbe cioè se nei successivi tre trimestri la variazione fosse nulla) pari a +0,9%.

Anche in questo caso il dato è stato rivisto al rialzo con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile (+0,8%).

Visco:" troppi non hanno un'occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate"

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