Verona, in vista delle riaperture previste per lunedì 26 aprile, come disposto dall’ultimo Dpcm, sono stati presentati oggi gli interventi in favore delle attività economiche disposte dal Comune, a seguito di un attento e lungo confronto con la Confcomercio. Ad illustrarli il sindaco Federico Sboarina insieme agli assessori al Bilancio Francesca Toffali e al Commercio Nicolò Zavarise. Presente il presidente di Confcommercio Paolo Arena.
La crisi economica attraversata dal settore Terziario dall’inizio della pandemia ha registrato, nel corso del 2020, solo nella città di Verona, perdite per 6 miliardi e mezzo. Il dato, fornito da Confcommercio, si riferisce ai mancati introiti per fermo delle attività di circa 20 mila aziende veronesi che, tra lockdown, mancate aperture e vincoli su capienza ed orario di lavoro, si trovano oggi al capolinea, senza più ‘ossigeno’ per continuare ad andare avanti.
Si tratta di cifre a cui nessun Comune capoluogo può fare fronte e per le quali, infatti, città come Venezia, Vicenza, Treviso e Padova non hanno previsto alcuno stanziamento a fondo perduto. Solo Rovigo ha fatto un bando che prevede un riconoscimento massimo per richiedente pari a 500 euro. A Verona, difronte a 20 mila imprese iscritte a Confcommercio in difficoltà, sarebbe un’operazione di nessuna efficacia. Per ristorare il 10% di 6 miliardi e mezzo di perdite, infatti, servono 650 milioni di euro. Quindi, nel caso del Comune scaligero, anche utilizzando tutti gli eventuali 10 milioni dell’avanzo di bilancio a disposizione, si ristorerebbe solo lo 0,1%, cioè 100 euro dati a chi ne ha persi 100 mila.
Per questo, fin dall’inizio della situazione pandemica e della crisi economica ad essa collegata, la direzione intrapresa dall’Ente è stata quella di mettere in campo interventi concreti, che oggi, in questa nuova fase di ripartenza, si traducono in un pacchetto di aiuti fattibili, per sostenere il riavvio del mondo economico, produttivo, culturale e turistico del territorio.
Pacchetto aiuti fattibili
Promozione accessibilità del centro storico
Ingresso gratuito ai parcheggi Centro, Tribunale, città di Nimes da lunedì a venerdì dalle 18 alle 22 ed il sabato e la domenica per tutto il giorno. Per il Comune significherà un mancato incasso di circa 50 mila euro al mese, che si aggiunge, per il 2021, alle minori entrate collegate agli stalli blu gratuiti già riconosciuti durante le settimane di zona rossa. Nel 2020, la gratuità degli stalli durante il lockdown dal 12 marzo al 24 maggio, ha portato a minori entrate per di 1 milione di euro.
Promozione della città
Da giugno a settembre saranno proposti 100 eventi straordinari su tutto il territorio cittadino, con la realizzazione, da parte di artisti professionisti, di spettacoli teatrali in piazze e vie di quartieri e del centro città. Il progetto è sostenuto dal Comune con un investimento di 50 mila euro.
Per incentivare la realizzazione di eventi e manifestazioni è inoltre riconosciuta agli enti che organizzano eventi la gratuità per l’occupazione del suolo.
In fase di stesura, inoltre, un pacchetto di iniziative di promozione turistica che il Comune punta a mettere in campo nel corso della stagione estiva.
Sostegno attività economiche
Confermata anche per il 2021, con uno stanziamento di 2 milioni e mezzo (2 milioni nel 2020), la riduzione della Tari alle utenze non domestiche.
Massimo ampliamento degli spazi pubblici da adibire a plateatici, in modo da garantire a tutte le attività di somministrazione cibo e bevande un’area all’aperto poter effettuare servizio al tavolo. Inoltre, fino a giugno, gratuità di tutti i plateatici. Nel 2020, con meno plateatici riconosciuti, la gratuità ha portato a minori entrate per 500 mila euro.
Con l’approvazione del bilancio 2021 sarà riconosciuto per l’attività di servizio taxi un contributo di 421 mila euro, usufruibile dai cittadini, sotto forma di bonus trasporto, per il pagamento del viaggio effettuato.
Stanziamento di una somma da destinare a un ‘Consorzio di Garanzia’ per fare da garante nella richiesta di fido da parte di imprese private. La cifra stanziata dall’Ente servirà a copertura dei costi per l’apertura del fido, procedimento quindi totalmente gratuito per l’impresa. Un sistema per velocizzarne il rilascio, ma soprattutto con effetto moltiplicatore di dodici volte. Per esempio, se il Comune versasse 200 mila euro ne sarebbero distribuiti 2 milioni e 400 mila.
“Quando si parla di prevedere supporti economici in aiuto delle categorie in difficoltà – dichiara il sindaco – bisogna avere chiari i numeri della crisi e, soprattutto, le effettive possibilità d’intervento del Comune. A fronte di perdite per 6 miliardi e mezzo di euro collegate a circa 20 mila aziende veronesi del Terziario, pensare di risolvere la crisi dando soldi a fondo perduto vuol dire non avere alcuna idea della dimensione reale di questa crisi. Non abbiamo intenzione di prendere in giro le attività economiche o di riconoscere loro aiuti insignificanti, che andrebbero a coprire, nella migliore delle ipotesi, lo 0,1% delle loro perdite. L’obiettivo del Comune è quello di riavviare i motori dell’economia, sostenendo un pacchetto di interventi fattibili, in grado di stimolare la ripartenza delle attività del tessuto imprenditoriale veronese. Compito dell’Ente, inoltre, sostenere i suoi principali aset economici, con stanziamenti straordinari in favore di Fiera, Aeroporto e Fondazione Arena. Sforzi che risulteranno inutili se il governo continuerà a portare avanti scelte illogiche, come il mantenimento del coprifuoco alle ore 22 o il vincolo di mille spettatori per l’Arena. Siamo già fuori tempo massimo. Attendere oltre significa non riuscire a realizzare la stagione eventi già programmata, con concerti di valenza internazionale”.
“Ogni giorno ci troviamo ad affrontare nuove difficoltà dettate da disposizioni del governo – sottolinea il presidente Arena –. La crisi economica generatasi a carico delle imprese del Terziario non consente ulteriori proroghe. Servono interventi chiari, che rendano possibile il ritorno al lavoro per circa 20 mila aziende. Sostegni economici da parte dello Stato, a fronte di 6 miliardi e mezzo di perdite nella sola città di Verona, sono non solo inimmaginabili ma finanziariamente insostenibili. Per far ripartire l’economia locale, l’unica strada è quella della riapertura. Fino ad oggi la media degli aiuti riconosciuti dal governo alle imprese dall’inizio della pandemia è di 3.750 euro. E’ chiaro che vanno intraprese altre forme di intervento e che, soprattutto, è inaccettabile che gli sforzi fatti a livello locale divengano inutili a causa di continue scelte irrazionali compiute dal governo”.
“Sul fronte dei plateatici stiamo facendo il massimo sforzo possibile – dichiara l’assessore Zavarise –. L’obiettivo è quello di riconoscere, con la riapertura del 26 aprile, più spazi pubblici possibili per consentire a tutte le attività di somministrazione bevande e alimenti la possibilità di servire al tavolo all’aperto i propri clienti. Con l’ulteriore allargamento riconosciuto, che mette a disposizione tutti i marciapiedi e stalli di sosta, tranne quelli adibiti ai disabili, vogliamo offrire tutto il sostegno possibile a ristoranti e bar cittadini che, secondo l’ultimo Dpcm, potranno svolgere attività al tavolo solo all’aperto. Inoltre, anche la gratuità dell’occupazione di suolo pubblico è un altro incentivo importante”.
“Anche per quest’anno – precisa l’assessore Toffali – sono confermati gli sgravi Tari per le utenze non domestiche, con uno stanziamento da parte del Comune pari a 2 milioni e mezzo di euro. Per la promozione della città ed il rilancio del suo tessuto economico, saranno proposti su tutto il territorio comunale 100 eventi straordinari, con la realizzazione di spettacoli teatrali che coinvolgeranno professionisti delle principali compagnie locali”.
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