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Taranto, Ex Ilva: salta l’accordo sulla ricapitalizzazione tra Governo e ArcelorMittal

La delegazione dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, composta dai ministri Giorgetti, Fitto, Urso e Calderone, ha incontrato il Ceo del gruppo franco-indiano

Taranto, Ex Ilva: salta l’accordo sulla ricapitalizzazione tra Governo e ArcelorMittal.

“Il Governo ha preso atto della indisponibilità di ArcelorMittal ad assumere impegni finanziari e di investimento, anche come socio di minoranza, e ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale”. È con queste parole, scritte in una nota da Palazzo Chigi, che il Governo conferma il mancato accordo sulla ricapitalizzazione con ArcelorMittal.

Il tavolo sull’ex Ilva di Taranto convocato a Palazzo Chigi per la giornata di oggi è saltato. La richiesta del governo di un aumento di capitale da 320 milioni di euro per l’ex Ilva, con la contestuale salita al 66% della partecipazione statale nell’azienda siderurgica di Taranto, è stata rispedita al mittente. Si complicano, dunque, gli scenari sul futuro del più grande gruppo siderurgico italiano.

Attualmente il gruppo franco-indiano detiene il 62% di Acciaierie d’Italia, il 38% invece è in mano pubblica, tramite Invitalia. La delegazione dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, composta dai ministri Giorgetti, Fitto, Urso e Calderone, ha proposto al Ceo dell’azienda, Aditya Mittal, la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico. Dopo il no della multinazionale, il governo ha incaricato Invitalia ad assumere “le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale”.

Giovedì pomeriggio saranno convocati a Palazzo Chigi i sindacati per fare il punto sulla situazione. “L’esito dell’incontro a Palazzo Chigi, tra la delegazione del governo e i vertici di Invitalia e ArcelorMittal, conferma quello che Fim Fiom Uilm hanno denunciato e per il quale hanno mobilitato le lavoratrici e i lavoratori: la necessità di un controllo pubblico e la mancanza di volontà del socio privato di voler investire risorse sul futuro dell’ex Ilva”, scrivono in una nota i segretari generali di Fim-Cisl Roberto Benaglia, Fiom-Cgil Michele De Palma e Uilm-Uil Rocco Palombella.

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