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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: transizione verde, digitalizzazione e le altre riforme

Roma, avrebbe dovuto tenersi nella mattinata di ieri, invece il quindicesimo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi si è svolto solo in tarda serata, dopo una giornata di interlocuzioni all’interno della maggioranza e tra i rappresentati del Governo e delle istituzioni europee.

Pochi giorni aver approvato il Decreto Riaperture, i Ministri si sono riuniti nuovamente. L’argomento principale del Consiglio è stata l’informativa del Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, riguardo il PNRR, o Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia la previsione di spesa dei fondi stanziati dal programma Next Generation EU(NGEU), la soluzione condivisa tra gli stati dell’Unione Europea per far fronte alla crisi dovuti alla pandemia da COVID-19.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Franco ha ribadito che “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un corposo e organico pacchetto di investimenti e riforme, con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni”.

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L’Unione ha dato che l’ok al piano italiano, in quanto “in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU” e perché “soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei”.

Per maggiore chiarezza, le 6 Missioni del piano sono:

  • digitalizzazione,  innovazione,  competitività, cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

L’Italia ha messo la centro la transizione verde, a cui sono dedicati il 40% dei progetti, e la digitalizzazione, con una quota di progetti pari al 27%. Il 40% di tutte le risorse sarà dedicato al Mezzogiorno e all’impresa, mai riuscita sinora, di colmare il divario economico tra Nord e sul del Paese. Inoltre “il Piano è fortemente orientato all’inclusione di genere e al sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani e contribuisce a ciascuno dei sette progetti di punta (European flagship) della Strategia annuale sulla crescita sostenibile dell’UE. Gli impatti ambientali indiretti sono stati valutati e la loro entità minimizzata, in linea con i principi che ispirano il NGEU”.

Le riforme

Parallelamente, ha spiegato Franco, l’obiettivo del Governo sarà quello di realizzare quattro riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza.

Secondo il Ministro dell’Economia, queste riforme permetteranno di accrescere il risultato positivo, generato dal PNRR, su economia nazionale, divario territoriale, occupazione giovanile e parità di genere rispetto al mondo del lavoro.

Altri obiettivi a lungo termine del Governo sono nuove e migliori strategie per: sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute.

 

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