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Pesaro, il Teatro Rossini avrà il suo “Piccolo”

Vimini e Belloni: "Uno straordinario regalo per Pesaro Città della Musica Unesco"

Pesaro, la città accoglierà un nuovo teatro, un “Piccolo” in cui accogliere concerti, spettacoli di danza, conferenze, residenze artistiche, eventi e momenti di rappresentanza. Pesaro Città della Musica UNESCO continua a investire nella cultura, nella musica e nell’arte con il progetto definitivo-esecutivo del primo dei tre stralci della ristrutturazione della sala della Repubblica, del Teatro Rossini approvato oggi in Giunta, uno «straordinario regalo per la città e per il mondo dell’arte e della cultura» annunciano il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini e l’assessore all’Operatività Enzo Belloni.

 

Il progetto, nato nell’ambito delle celebrazioni rossiniane tra Comune e Regione Marche, si pone l’obiettivo di realizzare uno spazio innovativo, funzionale e strategico per la città. L’Amministrazione comunale era già riuscita a ottenere 600mila euro di finanziamenti (300mila di cui contributi regionali e 300mila dal FSC 2014/2020 ministeriale) per la prima parte delle operazioni. Finanziamenti oggi aumentati di 116mila euro (l’importo del primo stralcio ammonterà quindi a 716.000€, quello complessivo dei tre stralci a 2.176.000€) grazie al bando regionale che il Comune è riuscito ad aggiudicarsi per un intervento di miglioramento strutturale della sala.

 

Operazione che comporterà una “rivoluzione” degli spazi della sala realizzata nel 1934 all’altezza del terzo ordine di palchi i cui spazi comunicano con i palchi del terzo ordine del teatro principale da un lato e con una terrazza esterna sul lato adiacente. Una configurazione che, ad oggi, impedisce lo svolgimento contemporaneo di eventi teatrali nelle due sale, sia per ragioni acustiche, sia per ragioni di distribuzione, sia per le vie di fuga antincendio.

 

Con l’intervento – che l’Amministrazione prevede di avviare subito dopo il termine del Rossini Opera Festival 2021 – invece, «la sala si aprirà totalmente – spiegano Vimini e Belloni – lasciando libera la fruizione per 140 utenti e, soprattutto, permettendo una revisione modulare della struttura in cui lo spazio si contrae e si espande, il confine tra platea e palcoscenico diventa liquido per assumere di volta in volta, conformazioni diverse».

 

Cambia dunque il progetto originario del “Piccolo”: «I due pilastri, che vincolavano gli interventi e la tipologia di uso della sala, saranno eliminati grazie agli ulteriori fondi che siamo riusciti a ottenere e che ci permetteranno di ripensare l’opera integralmente» aggiunge il vicesindaco Vimini. Le colonne saranno sostituite da una capriata metallica a sostegno del solaio del locale macchine (e dell’impianto di areazione ventilazione e riscaldamento) mentre il controsoffitto sarà rimosso lasciando così a vista le capriate lignee.

 

Un intervento dall’importante valore ingegneristico che consentirà di portare su un unico livello il piano di calpestio, aumentare i volumi utili per la fruizione, aumentare lo sviluppo in altezza dell’ambiente e consentire l’applicazione di strutture innovative. Per il “Piccolo” del teatro Rossini si pensa a «sistemi di sollevamento cinetici che consentano la sostituzione di scenari in tempo reale. Un’opera avanguardista adottata in sole poche altre città di tutto il mondo, fondamentale anche per la lirica e per il ROF».

 

Ripensato anche il rivestimento delle pareti interne, che sarà costituito da un sistema misto di pannelli forati fonoassorbenti e da diffusori di tipo “Schroeder” per garantire un impeccabile isolamento acustico. Nel progetto si prevede l’aggiunta di un binario sospeso che sostiene un tendaggio architettonico motorizzato in grado di riconfigurare lo spazio secondo le necessità di riflessione o assorbimento del suono a seconda degli eventi ospitati (parlato, prosa, musica, performance etc.).

 

Fondamentale, nel progetto, anche la resa estetica: «Entrare in questo spazio sarà un modo per scoprire la bellezza della sala della Repubblica e dei suoi rivestimenti originali, che saranno recuperati e valorizzati».

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