Passa l’emendamento Mulè: «Più peso alla Serie A».
Riformulato, ma alla fine l’emendamento Mulé per dare maggior rappresentatività alla Serie A è passato. Una versione soft rispetto al testo originario ma che per la Lega di A, oggi rappresentata da Lorenzo Casini, è comunque un traguardo importante perché «la norma è un primo passo, indispensabile, del percorso di riforme che la Serie A ha chiesto da tempo».
La Federcalcio parla di «ovvia soddisfazione» per il testo rimodulato perché ricalca quella che è sempre stata la linea del presidente Gravina.
Della formula iniziale è rimasto un solo punto quello che “garantisce, nel rispetto degli statuti, un’adeguata rappresentanza nei sistemi federali”.
Quindi negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale “le leghe sportive professionistiche hanno diritto ad un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo”.
Durante la votazione in Commissione, il responsabile dello sport del Pd, il deputato Mauro Berruto, ha tenuto un duro intervento nel quale parla di brutta figura per la Lega calcio, per il governo e per lo sport, di diverso tenore è il commento del ministro Abodi perché adesso «sarà più facile per la Federazione, se vorrà anche con il nostro contributo, trovare una soluzione equilibrata e di buonsenso al tema trattato dall’emendamento, e anche alle altre grandi questioni che non hanno trovato risposte e soluzioni in questi anni nel sistema calcio».
Di «inizio di una nuova era», invece, parla Mulè, che quest’emendamento lo ha presentato. «Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema», ha sottolineato il deputato di FI che ritiene che anche come le componenti rimaste fuori dal testo originario saranno trattate più avanti.
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