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Nuove nomine dei vertici Eni, Enel, Leonardo e Poste: “scelti per competenze, non per appartenenze”

Giorgia Meloni: "Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro"

Nuove nomine dei vertici Eni, Enel, Leonardo e Poste: “scelti per competenze, non per appartenenze”

Il governo Meloni rivoluziona il vertice di Leonardo, con l’ex ministro Roberto Cingolani amministratore delegato e il diplomatico di lungo corso Stefano Pontecorvo come presidente.

Il presidente del Consiglio ha puntato su Cingolani ,già dirigente tecnologico del colosso della Difesa, dopo averne apprezzato il lavoro sul gas nel governo Draghi.

La presidenza va a Pontecorvo, e si parla di un ruolo di direttore generale per Lorenzo Mariani, che sarebbe stata la prima scelta del ministro Guido Crosetto.

Cingolani, classe 1961,comincia la carriera accademica all’Università del Salento, a Lecce, con incarichi temporanei anche a Tokyo e negli Stati Uniti.

Nel 2000 diventa ordinario di Fisica generale a Lecce e fonda il Laboratorio nazionale di Nanotecnologie.

Nel 2005 diventa il primo direttore scientifico del neonato Istituto italiano di tecnologia di Genova (Iit), incarico che tiene per 14 anni.

Collabora alla nascita dello Human Tecnopole di Milano, l’istituto di ricerca per il dopo-Expo.

Nel 2019 passa a Leonardo come responsabile Tecnologie e Innovazione. Nel febbraio del 2021 viene chiamato da Mario Draghi a ricoprire l’incarico di Ministro della Transizione ecologica, che raccoglie le competenze dell’ambiente e dell’energia.

Cingolani si trova a dover gestire la crisi energetica scoppiata dopo la guerra con l’Ucraina. Dopo le elezioni del 2022, Giorgia Meloni prova a convincerlo a rimanere ministro, ma ottiene solo che resti come consulente per l’energia di Palazzo Chigi.

Pontecorvo, Ambasciatore d’Italia di lungo corso, in Pakistan dal 2015 al 2020 e in precedenza Consigliere Diplomatico del Ministro della Difesa dal 2012 al 2015, è stato nominato nel 2020 Alto rappresentante civile della Nato in Afghanistan svolgendo un ruolo importante nel favorire il coordinamento delle evacuazioni dall’aeroporto di Kabul attraverso un ponte aereo tra i più complessi della storia, contribuendo a far decollare fino a 120 aerei al giorno che hanno consentito di trarre in salvo 125 mila persone, in maggior parte afghani, nell’ambito dell’operazione della Difesa “Aquila Omnia”.

Pontecorvo ha ricevuto recentemente anche la nomina a socio benemerito dell’Anc, l’associazione nazionale dei carabinieri.

La lista del Mef indica inoltre Elena Vasco (consigliere), Enrica Giorgetti (consigliere), Francesco Macrì (consigliere), Trifone Altieri (consigliere), Cristina Manara (consigliere), Marcello Sala (consigliere).

Nelle liste pubblicate dal Mef,  c’è la conferma prevista di Claudio Descalzi ad di Eni.

La lista depositata di concerto con il Mimit, prevede come consiglieri Cristina Sgubin, Elisa Baroncini, Federica Seganti, Roberto Ciciani.

Il nuovo collegio sindacale di Eni sarà invece composto da Giulio Palazzo (effettivo), Andrea Parolini (effettivo), Marcella Caradonna (effettivo), Giulia de Martino (supplente), Riccardo Bonuccelli (supplente).

Conferma  per Claudio Descalzi,  amministratore delegato di Eni e confermato alla guida del gruppo per altri tre anni e arriva al suo quarto mandato.

“Difficoltà non sono mancate in questi nove anni di governo del gruppo”, ha sottolineato l’agenzia Agi: “basti pensare che nel 2014, quando il manager, che ha speso tutta la vita lavorativa all’interno di Eni, è stato nominato alla guida dell’azienda, il petrolio valeva 100 dollari al barile. Di li’ a poco le quotazioni crolleranno, fino ai minimi di 27 dollari (gennaio 2016) ma grazie alle misure di efficienza, taglio dei costi (“senza toccare un solo posto di lavoro”, ripete sempre l’ad) e alla scoperta di giacimenti negli ultimi anni Eni si è trasformata.

Poi, il 24 febbraio dell’anno scorso, l’invasione russa dell’Ucraina che ha stravolto i paradigmi su cui si era basata la sicurezza energetica europea. In poco tempo, il Vecchio Continente, ha dovuto fare i conti con l’improvvisa carenza di forniture di gas russo”.

L’ad di Eni, in stretta collaborazione con il governo Draghi prima e con quello Meloni dopo, ha pilotato la diversificazione energetica e geopolitica del gruppo in connessione con gli esecutivi.

A fine febbraio durante la presentazione del piano strategico, l’ad di Eni ha rimarcato come la strategia di esplorazione e produzione sia focalizzata “principalmente sul gas, facendo leva sulle nostre produzioni e diversificando gli investimenti tra diversi Paesi. Questo ci ha permesso di attuare il nostro Piano finalizzato alla sostituzione di 20 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2025”.

I presidenti delle due società saranno Giuseppe Zafarana e Silvia Rovere.

Il generale Giuseppe Zafarana, classe 1963, lascia la guida della Guardia di Finanza per la presidenza di Eni con il particolare gradimento anche della Lega di Salvini.

Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria, con un master in diritto tributario d’impresa alla Bocconi, militare dal 1981, Zafarana ha ricoperto numerosi incarichi in Lombardia, Veneto, Lazio, Calabria e Sicilia, rivestendo il ruolo di comandante provinciale di Roma dal 2003 al 2008 e di comandante regionale della Lombardia dal 2015 al 2016.

Successivamente, fino al 2018, è stato capo di stato maggiore del comando generale della Guardia di Finanza per poi assumere l’incarico di comandante interregionale dell’Italia centrale. Il 25 maggio 2019, il governo Conte lo indicò per il ruolo di comandante generale della Guardia di Finanza.

Nei dieci posti in palio ci dovrebbe essere una seconda donna, Giuseppina Di Foggia, ora ad di Nokia Italia, con presidente Igor De Biasio.
Queste due ultime nomine devono essere ufficializzate nelle prossime ore da Cdp.

Paolo Scaroni, presidente dell’Enel e Flavio Cattaneo amministratore delegato.

Scaroni, classe ’46, torna da presidente all’Enel, che aveva guidato come ad dal 2002 al 2005 chiamato dal governo Berlusconi.

Manager e banchiere, attualmente è vicepresidente della banca d’investimento Rothschild & Co. e attuale presidente del Milan.

Scaroni inizia nella società di consulenza aziendale McKinsey e dal 1985 al 1996 è stato vicepresidente e ad della Techint, multinazionale argentina.

Sempre con il governo Berlusconi lo nomina alla guida di Eni come ad dal 2005 al 2014. Nel corso di questo mandato lavora sull’accordo che nel 2007 ha portato al maxi contratto sulle forniture di gas con Gazprom.

Flavio Cattaneo, classe 1963, laureato in architettura, arriva all’Enel dopo aver guidato i maggiori gruppi del paese.

Tra i compiti di Cattaneo, ci sarà anche quello di ridurre il debito del colosso elettrico, proseguendo di fatto con le ultime mosse decise dall’ad uscente, Francesco Starace.
Nel 2003 il governo Berlusconi nominò Cattaneo direttore generale di viale Mazzini. Dal primo novembre 2005 a maggio 2014, per tre mandati, guida Terna come amministratore delegato.

Terminata l’esperienza nel settore elettrico, Cattaneo nel 2014 entra nel Cda di Nuovo Trasporto Viaggiatori e un anno dopo diventa amministratore delegato. Resta in carica fino al 2016. A marzo 2016 viene nominato ad di Telecom Italia da cui si dimette un anno dopo, luglio 2017.
Nel 2018 viene nominato vicepresidente esecutivo di Italo. Tre anni dopo, nel 2021, fonda Itabus, insieme a Luca Cordero di Montezemolo.

Matteo Del Fante è confermato per il terzo mandato come amministratore delegato di Poste.

La sua carriera è iniziata a JPMorgan, dove è stato nel 1999 managing director a Londra, occupandosi poi fino al 2003 di operazioni finanziarie e strategiche per i maggiori clienti europei della banca. Dal maggio 2004 al settembre 2009, è stato responsabile della direzione finanze e poi, successivamente, della direzione immobiliare. Nel 2010 è stato nominato direttore generale. Nel 2014 diventa amministratore delegato di Terna fino al 2017 quando passa a Poste Italiane.

Da luglio 2017 a maggio 2020 è stato Amministratore Delegato di Postevita. Da settembre 2021 è Vicepresidente di Assonime. Nell’ottobre 2021 la Bocconi Alumni Community gli ha conferito il riconoscimento di Alumnus dell’anno 2021. Il manager ha contribuito alla modernizzazione di Poste, allargando il perimetro del business tradizionale del gruppo e puntando, tra le altre cose, sull’e-commerce, sui pagamenti elettronici, sul mercato retail dell’energia e sulla telefonia.

Silvia Rovere, nuova presidente Poste Italiana, piemontese, laureata in economia a Torino, è presidente di Confindustria Assoimmobiliare e nel 2020 ha fondato la Sensible Capital.
Dal 2003 al 2005 è stata CFO di Patrimonio dello Stato (MEF), con responsabilità sul programma dei fondi immobiliari pubblici e sugli strumenti di valorizzazione e privatizzazione del patrimonio dello Stato. In seguito è stata a Londra in qualità di Head of Business Development del Gruppo Aedes e dal 2009 al 2013 è stata DG di REAM SGR, dove ha portato a termine con successo prima la fase di turnaround e poi il piano triennale di crescita.
Ha, inoltre, ricoperto la carica di Ad di Morgan Stanley SGR.
Ha contribuito -anche- allo sviluppo della finanza socialmente responsabile avendo costituito e gestito due dei primi fondi di social housing in Italia. Accanto all’attività professionale ha svolto attività accademica e di ricerca per, tra gli altri, il Dipartimento di Economia Politica e il Dipartimento di Diritto Commerciale della Facoltà di Economia di Torino, il Centro L. Einaudi di Torino e il Master di Finanza Immobiliare della SDA Bocconi.

“Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo. Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo”, dice in una dichiarazione la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Nuove nomine dei vertici Eni, Enel, Leonardo e Poste scelti per competenze, non per appartenenze
GIORGIA MELONI
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