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Milano, supporto a 2.194 rifugiati ucraini: il resoconto a un anno dallo scoppio del conflitto

Shevchenko: «Milano dimostra come sempre la sua anima solidale»

Milano, supporto a 2.194 rifugiati ucraini: il resoconto a un anno dallo scoppio del conflitto.

Sono 2.194 le persone sostenute direttamente da #MilanoAiutaUcraina, il progetto finanziato dall’omonimo Fondo solidale costituito dalla Fondazione di Comunità Milano, su impulso del Comune di Milano, per raccogliere donazioni e sostenere l’accoglienza e l’integrazione della popolazione arrivata in città dopo l’invasione russa.

A un anno dallo scoppio del conflitto, il bilancio delle azioni messe in campo racconta di una rete di oltre 30 enti e associazioni che hanno collaborato per assistere migliaia di persone ucraine – in larghissima maggioranza donne (il 69,8% del totale) con minori (44,2%) – operando nei quartieri dove i nuclei rifugiati hanno trovato ospitalità da parenti, presso famiglie italiane e nelle strutture d’accoglienza.

Grazie alla generosità di oltre 350 donatori, tra cui Fondazione Cariplo, è stato possibile raccogliere oltre 1,4 milioni di euro e garantire ai rifugiati ucraini corsi di italiano (circa 600 inserimenti), attività ricreative e sportive per minori, anche in centri estivi (oltre 200 inserimenti), tutoraggio educativo e linguistico (182 interventi), formazione professionale e reskilling (112 contratti di lavoro attivati).

In questi mesi si è inoltre cercato di lenire i traumi di chi ha vissuto un’esperienza drammatica, offrendo supporto psicologico (106 colloqui) e favorendo l’integrazione attraverso sostegni economici diretti per l’acquisto di beni primari, materiale scolastico, assistenza domiciliare e sanitaria (1.689 azioni di sostegno).

sala

«Non posso che essere orgoglioso – dichiara il Sindaco di Milano Giuseppe Saladella risposta compatta e tempestiva che la città ha saputo dare fin dai primi giorni del conflitto mettendo a disposizione centri di accoglienza, aprendo le porte delle case private, attivando un hub di primo contatto, in via Mortirolo prima e in via Sammartini poi, che ad oggi ha supportato complessivamente oltre 7.500 persone. #MilanoAiutaUcraina, progettato insieme a Fondazione di Comunità Milano, si è spinto ancora più in là, con l’obiettivo di costruire risposte non emergenziali a bisogni complessi. Il mio grazie va agli operatori e alle operatrici sociali che hanno lavorato per superare il dolore e la sofferenza di un popolo in fuga, ai cittadini e alle cittadine che hanno fatto una donazione o si sono adoperati in prima persona per accogliere e alle tante associazioni che ogni giorno, insieme a noi, continuano a lavorare perché nessuno venga lasciato da solo».

«Sono molto contento – spiega l’ex calciatore ucraino Andriy Shevchenkodi aver potuto dare un contributo per supportare in maniera concreta le persone, soprattutto donne e bambini, che sono arrivate qui durante questi mesi. Per me è molto importante che i loro familiari, che sono rimasti in Ucraina a difendere il nostro Paese, sappiano che sono al sicuro e che l’intera città si sta prendendo cura di loro. Milano dimostra come sempre la sua anima solidale e di questo voglio ringraziare tutti i milanesi e il sindaco Sala. Il centralino 020205 ha aiutato tanti ragazzi e ragazze nell’inserimento scolastico, i loro genitori a trovare un lavoro o a studiare l’italiano. Un sostegno importante, nella speranza che la guerra finisca presto e che possano rientrare a casa».

Le richieste più frequenti giunte alle operatrici ucraine dello 020205 e alle organizzazioni diffuse nei Municipi hanno riguardato l’assistenza abitativa, le attività extrascolastiche e sportive, le informazioni per regolarizzare la propria posizione sul territorio italiano, il supporto di tipo economico e sanitario, la richiesta di lavoro, beni di prima necessità e corsi di lingua italiana.

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