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Medio Oriente, Blinken a Tel Aviv: «Molti Paesi della regione vogliono uno Stato palestinese»

Il segretario di Stato Usa: «Troppo alto il bilancio di civili e bambini a Gaza»

Medio Oriente, Blinken a Tel Aviv: «Molti Paesi della regione vogliono uno Stato palestinese».

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è atterrato nelle scorse ore a Tel Aviv per l’inizio della sua missione in Medio Oriente. Molti Paesi della regione sono pronti a investire sulla ricostruzione di Gaza e a sostenere i palestinesi ma «a patto che ci sia la realizzazione di uno Stato palestinese». Questo la linea di Blinken, nella prima conferenza stampa del suo viaggio in Israele.

«Il punto di vista espresso da questi Paesi – ha aggiunto il segretario di Stato Usa, con riferimento alle tappe della sua missione in Medio Oriente – è fondamentale per porre fine una volta per tutte ad un ciclo di violenza attraverso la realizzazione dei diritti politici palestinesi». Blinken non ha dimenticato di sottolineare che il bilancio della guerra a Gaza sui civili, in particolare sui bambini, è «troppo alto».

Israele ha reso noto che, in risposta ad una richiesta del segretario di stato Usa, consentirà ad una delegazione dell’Onu di visitare il nord della Striscia di Gaza in modo che possa vedere da vicino lo stato delle infrastrutture e stabilire i bisogni nell’area. Lo ha deciso il gabinetto di guerra israeliano al quale ha partecipato lo stesso Blinken.

Tutto questo mentre l’ambasciatore Gilad Erdan accusa le Nazioni Unite di «essere complici dei terroristi». «Un’organizzazione che non prende posizione quando un bambino di un anno è preso in ostaggio è complice dei terroristi e non ha ragione di esistere», ha chiarito ulteriormente il Rappresentante permanente di Israele alle Nazioni Unite.

Intanto i rappresentanti dell’Oms con sede a Gerusalemme e a Gaza, durante una conferenza stampa, hanno fornito una panoramica dell’attuale crisi umanitaria, sostenendo che è evidente «la riduzione dello spazio umanitario» e lanciando l’allarme perché «non c’è quasi più cibo», mentre il conflitto tra Israele e Hamas è entrato nel suo quarto mese. 

Sean Casey, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della sanità a Gaza ha dichiarato: «La situazione alimentare nel Nord è assolutamente orribile. Non c’è quasi niente da mangiare e tutte le persone con cui parliamo ci supplicano di darci del cibo».

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