Mattarella a Trento: «ll volontariato è risorsa tra le più preziose di una società»
Il Presidente ha inaugurato l’anno di “Trento Capitale europea e italiana del volontariato”
Mattarella a Trento: «ll volontariato è risorsa tra le più preziose di una società».
Parevano non finire mai gli applausi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, acclamato stamattina dal pubblico della “T quotidiano Arena” con l’entusiasmo che si riserva alle grandi star. Acclamate sono state soprattutto le sue parole, come al solito chiare e pacate, ma dal significato inequivocabile. Davanti a vigili del fuoco e scout, ad alpini e rappresentanti delle innumerevoli associazioni trentine, il presidente Mattarella ha inaugurato l’anno di “Trento Capitale europea e italiana del volontariato” rivolgendosi innanzitutto al sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj, presente in platea: «Desidero rinnovargli i sentimenti di amicizia che hanno radici antiche e solide e che le drammatiche conseguenze della brutale invasione dell’Ucraina hanno ulteriormente rafforzato. La libertà, l’indipendenza dell’Ucraina sono tutt’uno con i valori fondativi dell’Europa».
Poi il Presidente, interrotto spesso dagli applausi, si è concentrato sul tema della giornata: «Oggi, e a livello europeo, Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato». Ha proseguito il Presidente: «Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana. Il famoso “I care, mi riguarda”, fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l’integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità». Poi Mattarella si è soffermato sulla solidarietà che è «moto che parte dalle coscienze», «vitale necessità», ma anche «pietra angolare degli ordinamenti», presupposto costituzionale di «uno sviluppo davvero civile», con «declinazioni molteplici nei Trattati dell’Unione europea». La stessa Europa, per il Presidente Mattarella, «è espressione di solidarietà: anzitutto lo è stata fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell’incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi».
In apertura di cerimonia, ad interpretare con il linguaggio della musica l’apertura nazionale ed europea dell’evento, il coro della Sat ha cantato a cappella l’Inno d’Italia, quello della Sosat l’Inno d’Europa. Dopo un video dedicato al volontariato trentino, tra presente e storia della città e della provincia, i conduttori della cerimonia, Maura Pettoruso e Stefano Detassis, hanno chiamato sul palco il sindaco Franco Ianeselli che, visibilmente emozionato, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per non aver «mai smesso di alimentare la fiducia e di valorizzare quegli alfieri di speranza che sono i volontari».
Il pensiero si è spostato agli scenari di guerra ucraini con l’intervento del sindaco di Leopoli Andrij Sadovyj, che ha ricordato come la sua città già «capitale culturale e turistica dell’Ucraina», sede del «più grande festival jazz d’Europa», dopo il 24 febbraio 2022 si sia «trasformata nel più grande centro umanitario», con «scuole, teatri e i centri culturali trasformati in rifugi» e «150mila immigrati provenienti dalle regioni orientali e meridionali» ospitati stabilmente a due anni dall’inizio del conflitto. Lontano dal fronte eppure alla portata degli attacchi di missili e droni che l’estate scorsa hanno fatto 10 vittime, Leopoli è diventata anche un centro di riabilitazione grazie al progetto Unbroken, che ha curato 16 mila ucraini feriti (350 sono bambini) e si occupa anche di protesi meccaniche e bioniche per mani e gambe.
Il discorso del Presidente della Repubblica è stato preceduto dalle intense testimonianze di tre volontari: Anna Maria Minotto, in rappresentanza di quei volontari che aderiscono a Pronto Pia, una rete solidale a sostegno delle persone anziane, soprattutto di quelle che non hanno una rete familiare o presentano una qualche fragilità. «Il nostro impegno è fare comunità e creare benessere sociale», ha dichiarato Anna Maria. «Esserci per noi vuol dire provare a essere felici insieme, in compagnia».
Luca Bronzini, coordinatore della scuola di italiano per stranieri Penny Whirton attiva da qualche anno al convento dei Cappuccini: «Vediamo centinaia di persone migranti giungere a Trento, vediamo troppe persone dormire in strada. Sentiamo una grande energia derivante da questo mondo, ma sentiamo anche una profonda iniquità, sentiamo come umanamente insopportabile ostacolare i progetti di vita di queste comunità. Ci attendiamo un maggiore impegno da chi è istituzionalmente preposto».
Infine Serena Endrizzi, presidentessa dell’associazione Intrecciante, progetto calcistico di integrazione multietnica nato tra i ragazzi richiedenti asilo dell’Africa subsahariana. «La mia storia di volontariato inizia del 2018, è una storia di sport e inclusione, di impegno per fare sì che tutti i giovani si sentano responsabili della loro associazione e che sperimentino il grande potenziale relazionale dello sport».
L’uscita del presidente Mattarella dalla T quotidiano Arena è stata accompagnata ancora da lunghi, calorosissimi applausi.
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