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IN LOMBARDIA LE ELEZIONI REGIONALI IL 4 MARZO: I CANDIDATI

Si terranno il 4 Marzo le elezioni regionali per la Lombardia: al voto gli elettori si troveranno di fronte a sette nomi di candidati per la presidenza della regione Lombardia; il vincitore sarà il successore del leghista Roberto Maroni che sta per terminare il suo mandato.

La coalizione di centro-destra propone ai cittadini della Lombardia Attilio Fontana, per la coalizione del centro-sinistra il candidato alla presidenza è Giorgio Gori, mentre il Movimento 5 Stelle candida Dario Violi. Dal Grande Nord viene proposto alla presidenza Giulio Arrighini, Casa Pound presenta come proprio candidato Angela De Rosa, con Liberi e Uguali si candida Onorio Rosati, e infine Sinistra per la Lombardia candida alla presidenza della regione Massimo Gatti.

Mentre i candidati Violi, Gatti, Rosati, De rosa e Arrighini si candidano coi soli partiti di provenienza, rispettivamente Movimento 5 Stelle, Sinistra per la Lombardia, Liberi e Uguali, Casa Pound e Grande Nord, Gori e Fontana sono sostenuti da una coalizione: per Giorgio Gori composta da Partito Democratico (di cui lo stesso candidato Gori è un esponente), Più Europa con Emma Bonino, Lombardia Progressista, Insieme, Civica Popolare, Obiettivo Lombardia e Lista Gori; per Attilio Fontana la coalizione è composta da Lega (di cui lo stesso candidato Fontana è un esponente), Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Energie per la Lombardia, Pensionati, Fontana Presidente.

Nella cabina elettorale gli elettori si troveranno una scheda in cui le liste saranno divise per coalizione. Si potrà votare per una lista e per un candidato alla presidenza (NON necessariamente il candidato votato dovrà essere il leader della lista votata: si parla in questo caso di voto disgiunto); sarà ovviamente possibile anche votare una lista senza scegliere un candidato presidente o, viceversa, votare per un candidato alla presidenza senza votare in favore di una lista. È possibile inoltre porre la propria preferenza per due consiglieri purché siano appartenenti alla medesima lista e di sesso diverso fra loro: quindi un uomo e una donna.

Se il candidato vincitore non avrà raggiunto il 50%+1 dei voti sarà assegnato un premio di maggioranza che varierà fra il 60% e il 70% dei seggi consiliari se avrà raggiunto più del 40% dei voti; il premio di maggioranza sarà invece di almeno il 55% dei seggi consiliari se il candidato vincente avrà ottenuto meno del 40% dei voti.

Articolo di Daniel Bidussa

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