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IL PROGETTO DI MILANO PER GLI SFRATTATI “PONTE ABITATIVO”

Nell’estrema periferia settentrionale di Milano, vicino a Quarto Oggiaro, si trova via Carbonia: proprio in quella via prenderà vita il progetto del Comune di Milano Ponte Abitativo, un progetto pensato appositamente per famiglie in difficoltà economiche dovute o peggiorate da sfratti dalla propria abitazione.

Il complesso in questione è stato ultimato alla fine dell’anno 2017: ha un piano interrato per i posti auto, il piano terra munito di portico e altri tre piani dove si trovano le abitazioni. Gli alloggi si dispongono attorno a una corte con ballatoio.

Nelle prossime settimane verranno delineate le linee guida del bando pubblico attraverso il quale sarà selezionato dal Comune di Milano il concessionario cui affidare il progetto. Il concessionario nei dieci anni che seguiranno, estendibili a quindici, dovrà gestire quarantotto alloggi in via Carbonia che sono monolocali o bilocali. Il concessionario avrà la responsabilità di rendere usufruibili gli appartamenti attraverso gli elementi di arredo e gli elettrodomestici oltre a provvedere alla gestione amministrativa e contabile.

Trentadue appartamenti saranno assegnati a nuclei familiari in stato di disagio abitativo e individuati secondo questa caratteristica dall’Amministrazione per un canone di massimo cinquantaquattro euro per metro quadrato all’anno; mentre i restanti sedici appartamenti verranno affittati da altre categorie di persone come ad esempio studenti, parenti di degenti in ospedali, lavoratori temporanei etc. per un canone non superiore ai novantatré euro e mezzo per metro quadrato l’anno. In ogni caso gli affitti avranno durata di diciotto mesi estendibili.

L’Assessore del Comune di Milano alla Casa, Gabriele Rabaiotti, ha dichiarato:“È la prima volta che il Comune dedica un’intera struttura di questo tipo a chi si trova in emergenza perché sfrattato. Gli sfratti nel libero mercato generano spesso situazioni di vera e drammatica emergenza cui il Comune, attraverso l’azione congiunta degli assessorati alla Casa e alle Politiche sociali, ha ritenuto opportuno voler dare una risposta mirata. Per il Terzo settore milanese è un’occasione per sperimentare forme gestionali grazie alle quali, oltre alle azioni finalizzate all’accoglienza dei nuovi nuclei familiari e alla cura dell’immobile, si presti attenzione alle attività di promozione della convivenza, e soprattutto ai percorsi di accompagnamento nella ricerca di soluzioni abitative più stabili ed autonome”.

Articolo di Daniel Bidussa

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