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I militari russi avanzano in Ucraina; i membri del G7 preparano ulteriori sanzioni

Le truppe di Putin in possesso dell'aeroporto di Hostomel, a pochi kilometri dalla città di Kiev

I militari russi avanzano in Ucraina; i membri del G7 preparano ulteriori sanzioni.

La guerra continua. Dopo una mattinata di bombardamenti russi in diverse città ucraine strategiche come Kharvik, Odessa e Kiev, l’avanzata delle truppe di Putin non si arresta e arriva sino a pochi kilometri dalla città di Kiev. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver perso il controllo dell’aeroporto militare di Antonov, noto anche come aeroporto di Hostomel, a circa 30 kilometri dal centro della capitale. Non è ancora stata confermata invece l’occupazione dell’ex centrale nucleare di Chernobyl, vicino al confine Nord, quello con la Bielorussia.

La popolazione di Kiev non è rimasta inerte di fronte ai bombardamenti, le foto mostrano il tentativo di diversi cittadini che cercano di lasciare la città in direzione della Polonia. Si parla di code sino a 50 kilometri.

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Mentre Putin ha convocato una riunione con i cosiddetti “oligarchi” russi, ossia gli alti funzionari e dirigenti delle aziende statali delle maggiori aziende statali, dalla Russia arrivano anche voci contrarie all’invasione: una protesta contro la guerra è stata segnalata a San Pietroburgo, inoltre almeno una trentina di giornalisti hanno firmato la petizione per la pace lanciata dalla reporter Yelena Chernenko.

Nel frattempo i membri del G7 preparano la risposta all’offensiva russa, molto più imponente di quanto immaginato questa mattina, e si sono riuniti per decidere come rispondere. Il cancelliere Olaf Scholz ha accusato Vladimir Putin di “voler cancellare dalla mappa un intero Paese”. I principali leader mondiali ritengono la Russia responsabile di aver portato la guerra nel continente europeo e sono pronti a sanzioni pesanti.

Se l’Unione Europea ha annunciato nuove sanzioni entro 24 ore, il premier britannico Boris Johnson ha già bandito tutte le banche russe dal mercato finanziario londinese e ha imposto sanzioni nei confronti di società e personalità russe di spicco.

Le sanzioni, richieste anche dal Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, sono la strada decisa dalla comunità internazionale per convincere Vladimir Putin a fermare l’invasione, ma il leader russo ha fatto sapere di ritenere di star solo difendo il territorio nazionale, disincentivando le sanzioni, che a sua detta danneggerebbero l’economia mondiale.

 

 

 

 

 

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