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ELEZIONI REGIONALI LOMBARDE: IL PROGRAMMA DI GIULIO ARRIGHINI DI GRANDE NORD

Alle elezioni regionali del 4 Marzo Grande Nord presenta come candidato alla presidenza della Lombardia Giulio Arrighini.

Dopo che la Lega di Matteo Salvini ha smesso di perseguire l’obiettivo del federalismo è nato il partito “Grande Nord” che si pone l’obiettivo di riprendere le idee e le tematiche della Lega Nord bossiniana. Nel loro progetto occupa infatti un’importante posizione l’idea di far divenire l’Italia uno stato federale, ma l’idea di federalismo la si vuole applicare all’intera Unione Europea. È ben chiarito che Grande Nord accoglie il principio europeista ma con una virata in direzione federalista.

L’idea della fondazione dello stato del Grande Nord inserito in una federazione italiana ed europea si accompagna ad un miglioramento del lavoro: l’economia delle tecnologie e della alta finanza, nella visione di Grande Nord, non può sopravvivere senza una solida base manifatturiera, è quindi necessario porre un termine alla delocalizzazione delle industrie nazionali.

Sempre sul piano del lavoro è affrontata in modo approfondito la tematica dell’occupazione delle donne. Viene notato che il diritto delle donne al lavoro deve essere accompagnato dalla concreta possibilità per le stesse di ottenerlo e ciò nel pratico si traduce creando una fitta rete di servizi per l’infanzia e asili nidi così da lasciare alle giovani madri il tempo necessario per dedicarsi a una professione.

Per facilitare il lavoro, soprattutto per le piccole e medie imprese è, nel progetto di Grande Nord, necessario liberarsi dalla burocrazia di uno stato centralizzato con operazioni di semplificazioni soprattutto per quanto riguarda le banche che, secondo Grande Nord, erano nel secolo scorso il motore dell’economia statale ma ora per colpa della burocrazia non difendono più gli interessi che dovrebbero.

Sul tema dell’immigrazione Grande Nord sceglie la strada del pragmatismo e della legalità: sostiene infatti che la politica delle porte aperte non ha senso se mancano le strutture che la rendano equa ed efficiente e al tempo stesso che la clandestinità è un reato, bisogna quindi essere accoglienti con coloro che lavorano sul territorio contribuendo alla società.

Articolo di Danie Bidussa

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