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Cutro, oltre 5mila persone al corteo per le vittime del naufragio. Trovati altri corpi

Presenti sindaci, associazioni e sindacati

Cutro, oltre 5mila persone al corteo per le vittime del naufragio. Trovati altri corpi.

Sindacati, associazioni, politici, sindaci e gente comune. Oltre 5mila, anche se alcuni dei manifestanti parlano di 9-10 mila, le persone che aderiscono alla manifestazione indetta a Cutro, dopo due settimane dal naufragio costato la vita a 76 persone.

Già, perché, intanto il numero dei morti sale ancora. A Praialonga, non lontano dalla spiaggia della tragedia, i Vigili del Fuoco, impegnati nelle attività di perlustrazione del litorale, recuperano il corpo di una bambina, tra i 7 e i 10 anni.

Altri due corpi – un’altra bambina (di età compresa tra i 5 e i 6 anni) e un adulto – sono stati recuperati in giornata. Ora il bilancio delle vittime è di 76.

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“Fermare le stragi in mare subito”. Questo il grido di dolore di quanti, da varie regioni, si sono riuniti nella cittadina in provincia di Crotone. Ormai, suo malgrado, al centro delle cronache nazionali e internazionali.

Una croce di legno, fatta con i resti del barcone naufragato sulla spiaggia di Steccato di Cutro, apre la manifestazione promossa dalle associazioni aderenti alla “Rete 26 Febbraio”.

All’avvio del corteo c’è anche un battibecco: una signora inveisce da un balcone contro i manifestanti e alcuni le rispondono con le note di “Bella ciao”. Poi il lunghissimo corteo si ferma sulla spiaggia, dove viene depositata una corona di fiori.

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I giornalisti, che in queste due settimane hanno seguito gli sviluppi della vicenda, hanno deciso di unirsi alla protesta indossando un pass che riproduce quello della giornalista afghana Amarkhel Torpekai, deceduta nel naufragio.

Tra gli enti che partecipano all’iniziativa c’è anche Emergency. Tra i partecipanti si scorge l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano: «Certe volte ci penso e mi vergogno di essere un cittadino occidentale. Quando ci sono queste fasi emergenziali, le comunità calabresi sono scosse e prevale subito quello spirito di solidarietà che non dimostra il governo».

In testa alla marcia, con indosso la fascia tricolore, anche il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, che aveva scritto una lettera a Giorgia Meloni, criticandola per non aver visitato Cutro subito dopo la strage. Anche in risposta a quella missiva, la Premier aveva annunciato la riunione del Consiglio dei Ministri nella cittadina calabrese, che si è svolta il 9 marzo e ha portato all’approvazione del nuovo decreto sull’immigrazione.

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