Camera, respinta la mozione di sfiducia contro Santanchè
Italia Viva vota con la maggioranza. Aula di Montecitorio quasi deserta
Camera, respinta la mozione di sfiducia contro Santanchè.
La Camera ha respinto con 213 no, 121 sì e 3 astenuti la mozione di sfiducia presentata dal M5S e sottoscritta da tutte le opposizioni (ad eccezione di Italia Viva), contro Daniela Santanché. La ministra del Turismo non era presente nell’Aula di Montecitorio per impegni legati al suo ruolo istituzionale.
Le opposizioni ne avevano chiesto le dimissioni dopo le inchieste giudiziarie sulle sue attività imprenditoriali con le società Visibilia, Bioera e Ki Group.
Ieri, sempre alla Camera, è stata respinta anche la mozione di sfiducia contro Salvini per i rapporti della Lega con Russia Unita: 129 i sì, 211 i no e 3 gli astenuti.
Sempre ieri è cominciata la discussione in Aula sulla mozione di sfiducia contro la ministra. Emma Pavanelli, deputata M5S, è stata la prima a prendere la parola sottolineando più volte l’assenza di Santanchè nell’aula di Montecitorio e puntando il dito contro «l’assordante silenzio del governo e di Fratelli d’Italia». «Evidentemente la maggioranza ha preferito tenerla nascosta», ha detto la deputata pentastella.
“Votiamo no alla sfiducia a Santanché perché basata sulle indagini giudiziarie che la riguardano. E noi non chiediamo le dimissioni per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio. Il garantismo è tale se si applica a tutti, soprattutto agli avversari. Facile fare i garantisti con gli amici: la vera sfida è essere garantisti con gli avversari”, scrive su X il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Daniela Santanché ministra ha fallito e noi la contestiamo sul piano politico. Ma noi non usiamo le indagini per attaccarla. A differenza di quello che ha sempre fatto la stessa Santanchè che ha chiesto in carriera le dimissioni di 18 ministri, tra cui tutti i nostri amici – aggiunge -. Noi siamo profondamente diversi dalla Santanchè e da chi vive con la doppia morale. O da chi si professa custode autonominato di uno stato etico. Votiamo no alla sfiducia basata sul giustizialismo”.
Il comportamento di Santanchè è un «disonore per le istituzioni», secondo il leader del M5S Giuseppe Conte del M5S: «Garantismo per cosa? Qui la garanzia è che si stanno disonorando le istituzioni», ha detto al presidio dell’agenzia Agi ribattendo al commento di Italia Viva riguardo al garantismo sul caso Santanchè.«Il garantismo è una cosa seria non lo invochiamo fuor di luogo. Ci sono garanzie costituzionali che riguardano i processi e che vanno garantite a tutti gli imputati e gli indagati ma è una cosa ben diversa. Qui stiamo parlando di responsabilità politica, di opportunità», ha aggiunto Conte.
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