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Attacco iraniano a Israele, Tel Aviv convoca il gabinetto di guerra

Netanyahu: «Abbiamo respinto l’attacco»

Attacco iraniano a Israele, Tel Aviv convoca il gabinetto di guerra.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un breve messaggio su X, dicendo che il sistema di difesa di Tel Aviv riuscito a fermare l’attacco iraniano. “Abbiamo intercettato. Abbiamo bloccato. Insieme vinceremo”, ha scritto il premier. La dichiarazione è il suo primo commento pubblico dopo l’attacco dell’Iran. Il messaggio di Netanyahu arriva dopo una valutazione della situazione durata due ore con il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz e il ministro della Difesa Yoav Gallant.

«Non cerchiamo un conflitto con l’Iran ma non esiteremo ad agire per proteggere le nostre forze e sostenere la difesa di Israele». Lo afferma il ministro della Difesa americano Lloyd Austin.

L’Iran ha fatto appello ad Israele perché non reagisca al suo attacco diretto di droni e missili, definito giustificato e risposta obbligata al raid contro il consolato di Damasco.

«La questione può considerarsi chiusa così», ha detto la rappresentanza iraniana all’Onu. «Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura», ha dichiarato l’ambasciatore Saed Iravani.

I membri del Parlamento iraniano hanno celebrato, con applausi e scene di giubilo, l’attacco contro Israele. Il presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, ha rilasciato una dichiarazione in assemblea, affermando: «Il popolo iraniano ha sferrato un attacco senza precedenti contro il nemico. È una risposta ai crimini sionisti ed è in linea con le convenzioni delle Nazioni Unite».

Intanto la Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una videoconferenza a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele.

Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, «la ritorsione partita ieri notte potrebbe mettere in moto una spirale pericolosissima: le prossime ore saranno cruciali». E annuncia che «come prima cosa mobiliteremo i Paesi del G7 di cui abbiamo la presidenza di turno. Non possiamo rinunciare all’azione politica che deve viaggiare in parallelo con la valutazione della intensità dell’azione militare iraniana e dei danni prodotti. Il primo obiettivo è gettare acqua sul fuoco».

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