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Arezzo, PNRR: 19 milioni di euro in 21 progetti per mettere l’impatto urbano e sociale a servizio della qualità della vita

Riqualificazione, mobilita sostenibile, rispetto per l’ambiente, ricucitura del tessuto cittadino

Arezzo, pianificato l’uso dei fondi concessi dal Governo all’interno del PNRR. Alla città vanno 19 milioni di euro, che il Comune vuole impiegare in 21 progetti per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.

“Questa amministrazione manda un grande messaggio alla città: riqualificazione, valorizzazione del patrimonio edilizio, mobilità, sostenibile e dunque rispetto per l’ambiente, riconnessione urbana. E risorse: un’iniezione che non è solo economica ma soprattutto di fiducia, corrispondente a 19 milioni di euro che premiano la nostra partecipazione al bando del ministero dell’Interno per la riqualificazione delle aree urbane e delle strutture edilizie pubbliche esistenti, mobilità sostenibile, decoro urbano, tessuto sociale. Ci sprona sempre il desiderio di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati nel programma di mandato secondo un disegno organico che ha come punto di riferimento la qualità dei luoghi dove quotidianamente si svolge la vita dei nostri concittadini”.

Così il sindaco Alessandro Ghinelli annuncia con soddisfazione, insieme all’assessore alle opere pubbliche Alessandro Casi, il risultato ottenuto dal Comune di Arezzo nell’ambito del bando suddetto, la cui ufficialità è arrivata lo scorso 31 dicembre. Nato prima e autonomamente, a maggio 2021, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è stato poi finanziato con parte dei fondi del Pnrr.

Entra nei particolari Alessandro Casi: “abbiamo dato sostanza alla partecipazione al bando ministeriale predisponendo 21 progetti che corrono lungo due binari: mobilità sostenibile e rigenerazione urbana. La cornice in cui li abbiamo inseriti è la ricucitura del tessuto cittadino. L’esempio che faccio subito è lo spazio pubblico che sorgerà tra la ex Bastanzetti e la zona Montefalco: quest’ultima, deve essere vissuta e percepita non più come una parte lontana dal centro ma come sostanzialmente integrante, o quanto meno complementare, dello stesso. È chiaro che operazioni di questo genere hanno evidenti ricadute sociali, perché negli spazi pubblici la gente vive, si ritrova, si riconosce vicendevolmente. E questo, ora più che mai, dopo la forzata distanza che purtroppo conosciamo, è molto importante. L’intero iter progettuale è già in moto, tre sono gli step temporali comunicatici: 30 settembre 2023 affidamento definitivo degli appalti, 31 marzo 2024 opere realizzate al 30%, 31 marzo 2026 fine lavori. Ottenere tali risorse era un obiettivo sentito, voluto, non ci siamo fatti trovare impreparati inserendo tutte le opere fin da giugno nel piano triennale dei lavori pubblici, divise per annualità. Contiamo di poter procedere celermente e non vediamo l’ora di aprire i cantieri”.

Ma quali sono le opere di cui parla l’assessore? Il primo binario è rappresentato dalla cosiddetta mobilità sostenibile con oltre sette nuovi chilometri di piste ciclabili che rappresenteranno in parte collegamento di tracciati esistenti, come in via Alfieri, via Romana, da via Benedetto Croce all’ospedale o tra via Marco Perennio e il parco Ducci, in parte nuove “strade pedalabili” in punti non scontati: è tutta l’asse nord-ovest della tangenziale urbana a essere interessata con nuove piste tra multisala e grandi centri commerciali fino al quartiere delle Caselle; annoveriamo poi l’attraversamento ciclopedonale della rotatoria sempre della multisala cinematografica e la pista ciclabile dal centro commerciale Setteponti a Ceciliano.

Dieci sono i progetti di rigenerazione urbana: al primo ha accennato l’assessore e corrisponde alla trasformazione in piazza dell’attuale area verde inutilizzata davanti a via del Rossellino e che diventerà l’anello di congiunzione tra via Petrarca e la zona Montefalco-Baldaccio, con un’idea ancora più ambiziosa, ovvero un sottopasso per evitare un delicato attraversamento stradale. Due sono i progetti per San Clemente che porteranno alla demolizione del palazzetto del basket, che sarà ricostruito esternamente alle mura – stesso destino per il centro di aggregazione sociale Fiorentina destinato a nuova sede – e alla riqualificazione della zona sportiva con area verde, parcheggi e viabilità; due progetti alla ex caserma Cadorna riguarderanno copertura, facciate e ambienti interni dell’immobile a forma di Elle che oggi ospita la scuole; il Gioco del pallone diventerà una sorta di “accesso a est” in quanto oltre al rifacimento dell’area verde e di una porzione delle mura ci sarà un collegamento con la parte soprastante della città; per la biblioteca è previsto l’adeguamento alle norme anti-incendio; cambiano totalmente il volto e la funzione di piazza Saione: venendo da via Trasimeno non si transiterà più davanti alla chiesa ma approssimandosi alla svolta a sinistra in via Guelfa saremo indirizzati verso via Vittorio Veneto. E ancora: la riqualificazione di piazza Giotto per ribadire la sua peculiare modernità e quella della viabilità e dei parcheggi a servizio del futuro orto creativo.

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