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A Cutro, il Governo Meloni ha approvato un nuovo decreto per la gestione dei migranti

«Noi vogliamo che i cittadini sappiano quali sono i rischi che corrono nel mettersi nelle mani di questi trafficanti».

A Cutro, il Governo Meloni ha approvato un nuovo decreto per la gestione dei migranti.

Nuovo decreto che prevede alcune norme sull’immigrazione, a distanza di dodici giorni dal naufragio che ha ucciso almeno 72 persone migranti davanti alle coste italiane.
Dopo la riunione del Cdm, in una conferenza stampa , Premier ha presentato le nuove misure.
La modifica del codice penale che introduce un nuovo reato relativa alla morte o alle lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina. Si prevede che venga punito chi “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato” se nel corso del viaggio muoiono una o più persone, con pene che possono arrivare fino a 30 anni di carcere. Norma che coinvolge sia gli scafisti sia i trafficanti.
«Chi pensa di entrare illegalmente in Italia, deve sapere che non conviene pagare gli scafisti e rischiare di morire per entrare in Italia», dice Meloni, «è la ragione per cui ripristiniamo i decreti flussi, che consentono l’ingresso per lavorare, di immigrati regolari, sono stati praticamente azzerati perché tutte le quote di immigrazioni erano coperte da chi entrava illegalmente. Nessuna Nazione seria da un messaggio di questo tipo»
«Noi vogliamo ribaltare questa narrazione, il decreto flussi viene ripristinato. Criteri, quote e viene fatto a livello triennale» – continua – «prevede una corsia preferenziale per quegli stranieri che in patria hanno fatto dei corsi di formazione riconosciuti dal Governo italiano»
«Il reato verrà perseguito dall’Italia anche se avviene fuori dai confini Nazionali, cioè per noi chi si rende responsabile di lezioni gravi o di morte mentre organizza la tratta degli esseri umani è perseguibile con un reato che noi consideriamo un reato universale».
«Noi vogliamo che i cittadini sappiano quali sono i rischi che corrono nel mettersi nelle mani di questi trafficanti».

Giorgia Meloni

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