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Milano, in anteprima esclusiva al Cinemino “C’è un soffio di vita soltanto” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini

Un documentario che racconta le vita sofferta di una persona che non si sentiva se stessa

Milano, presentato al Torino Film Festival il documentario racconta la storia di Lucy Salani, 97 anni, la transessuale più anziana in Italia. Un film che contiene la memoria di tutto il Novecento.
A introdurre la proiezione di lunedì 10 gennaio alle ore 21.00 i registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini in collegamento Skype.
Replica: mercoledì 12 gennaio ore 15.00.

Lucy ha 96 anni e vive da sola, difendendo fieramente la sua indipendenza. Un tempo si chiamava Luciano, oggi invece è la trans più anziana d’Italia. Ai primi del 2020 Lucy ha ricevuto una lettera da Dachau: un invito alle celebrazioni per il 75esimo anniversario della liberazione dal campo di concentramento tedesco, dove è stata imprigionata in quanto “disertore dell’esercito tedesco”, ma forse anche perché, come dice lei, era “un intruglio” scomodo per l’ideologia di purezza della razza nazista. Sarebbe la quarta volta che Lucy torna a Dachau, ma i forni crematori, quelli dove era costretta a trasportare i cadaveri (“alcuni ancora in vita”), non vuole più rivederli. Ma prima che possa partire per una quarta visita arriva la pandemia, che accresce la sua solitudine domestica.
Dopo Et in terra pax e Il contagio, Matteo Botrugno e Daniele Coluccini affrontano il documentario puro con C’è un soffio di vita soltanto ed entrano nella casa e nell’esistenza di una persona che più che sopravvissuta è testimone del tempo. Il suo, ma anche quello di un’Italia attraversata dal pregiudizio, dagli abusi di preti pedofili, dal commercio sessuale, dalla morte delle persone care. Intorno a lei ruota una piccola corte di amici, vicine, assistenti e profughi che le fanno compagnia e la aiutano nelle necessità cui non può più provvedere da sola. Un cordone umanitario al cui centro giganteggia una trans che tracima umanità ed empatia per la sua “famiglia del cuore”.
I registi, che hanno girato il documentario in piena pandemia, la raccontano nei suoi gesti quotidiani, nella sua fatica di vivere, nelle sue paure e i suoi incubi ancora ambientati nel campo di concentramento Lucy è un’aliena che ritiene non valga più la pena di rimanere su questo pianeta e pensa che sia meglio andare su uno di quelli che ha visto in televisione o in VHS.

Il Cinemino è un cineclub e l’ingresso in sala è riservato ai soci.
Si ricorda che NON è possibile fare la tessera al momento: si consiglia di richiederla almeno il giorno precedente, compilando il modulo sul sito www.ilcinemino.it.

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