Venezia: lavoro, saldo positivo per la prima volta dopo quattro anni.
“Rendere solido e stabile il più possibile il mercato del lavoro è frutto di politiche chiare e di certezze nelle scelte, che anche la nostra amministrazione ha prodotto negli anni e che oggi, nonostante le fibrillazioni di un mercato così instabile e di un contesto internazionale difficile, fanno sì che in Veneto si stiano verificando minori difficoltà sul mercato del lavoro che altrove.
Stabilità e certezze nelle scelte sono una delle ragioni della fiducia delle imprese, anche nel momento delle assunzioni. Sapere che c’è chi investe in capitale umano, nella sua formazione e negli strumenti per l’accompagnamento, anche quando vi sono flessioni, dà serenità a chi deve prendere decisioni nella stipula di contratti. La fotografia di questo periodo della Bussola del Lavoro, ci restituisce la bontà delle nostre scelte”.
È il commento dell’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan rispetto ai dati del mese di gennaio 2024 de La Bussola, lo strumento oramai consolidato di analisi congiunturale mensile sul mercato del lavoro dipendente privato e sui flussi di ingresso nella disoccupazione, predisposto da Veneto Lavoro.
Il rapporto fa registrare per la prima volta nell’ultimo quadriennio un bilancio occupazionale dipendente positivo nel mese di gennaio per 600 posizioni lavorative. Il mercato del lavoro, tuttavia – rileva lo studio – si conferma in assestamento: le assunzioni sono in calo dell’1,4% rispetto al 2022 e del 3,8% sul 2019. A determinare il saldo positivo è la maggiore contrazione delle cessazioni (-3%).
In crescita i contratti part time (+3,9%), che interessano il 27% delle assunzioni mensili complessive (percentuale che arriva al 44% per le donne).
I contratti a tempo indeterminato crescono di 5.400 unità nel mese, un risultato più contenuto rispetto ad un inizio 2023 che aveva registrato performance particolarmente positive, ma mostrano una diminuzione sia delle assunzioni che delle trasformazioni. Il tempo determinato registra invece un saldo tipicamente negativo (-5.100) ma più favorevole rispetto a quello del biennio precedente.
A livello regionale, il saldo mensile positivo è trainato dalle province di Treviso, Rovigo e Vicenza (circa +550 posti di lavoro ciascuna).
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