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MILANO STRIKES FOR THE PLANET 3.0

Proprio ieri si è svolto a New York il Summit Onu for the climate change, in cui Greta Thunberg, con le lacrime di rabbia, si è rivolta alla platea dei “grandi”, scuotendola e facendola vergognare.
Qual è stato il risultato di questo grande incontro? Un unico risultato, poco concreto: 66 stati si sono impegnati per azzerare le emissioni di biossido di carbonio entro il 2050.
Ma è un percorso di rientro troppo lento, nota Greta “L’idea di dimezzare le nostre emissioni in 10 anni ci dà solo il 50% di possibilità di restare sotto il riscaldamento di 1,5 gradi.” Ma un rischio del 50% è, ad oggi, decisamente inaccettabile.

Dopo che la settimana scorsa il mondo, da Manila a Varsavia, da Parigi a Berlino è stato scosso da manifestazioni cittadine, è tempo anche per Milano di riscendere in piazza per manifestare contro il cambiamento climatico, in un momento più delicato che mai.

L’appuntamento è per venerdì 27 settembreMilano Strikes for the Planet 3.0 comincia alle ore 18:00, con ritrovo in largo Cairoli, preceduto dal corteo studentesco (ore 9.30 Largo Cairoli).

Lo sciopero chiede il rispetto della rotta tracciata dall’accordo di Parigi. L’intesa firmata nel 2015 da 195 paesi che prevede di ridurre fino a zero le emissioni di gas serra entro il 2050. Così di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5° C rispetto all’età preindustriale. Un impegno importante, che rischia di rimanere lettera morta. Di facciata sono tutti miracolosamente d’accordo, ma solo sul principio, fin qui infatti quasi tutti gli obiettivi sono stati disattesi“.

È una manifestazione rivolta a tutti: agli studenti, ai lavoratori, alle famiglie, agli anziani e a tutti coloro che vogliono avere una voce in capitolo in questo disastro che il nostro Pianeta sta subendo da anni a questa parte.

Lo stesso giorno è previsto uno sciopero ATMqui per informazioni sui trasporti.

Gli organizzatori dello sciopero, il movimento Fridays for Future e il coordinamento di Milano per il Clima invitano inoltre i partecipanti a portare cartelli e striscioni “per un futuro migliore”, con messaggi per il clima, al di fuori da simboli e messaggi di orientamenti politici, qualunque essi siano.

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