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Intelligenza artificiale per la sicurezza urbana: il Garante per la protezione dei dati personali stoppa i progetti Comune-Fbk

"Impegnati a superare le criticità evidenziate"

Intelligenza artificiale per la sicurezza urbana: il Garante per la protezione dei dati personali stoppa i progetti Comune-Fbk.

Trento. Il Garante per la protezione dei dati personali si è espresso (con nota datata 31.10.2023) sui progetti Marvel e Protector di cui il Comune di Trento è partner assieme alla Fondazione Bruno Kessler. Si tratta di progetti di intelligenza artificiale per la sicurezza urbana finanziati dall’Unione Europea, che coinvolgono numerose realtà pubbliche e private di diversi paesi europei.

Trento in particolare è una delle città pilota in cui si sperimenta la piattaforma tecnologica distribuita che raccoglie – attraverso le telecamere del sistema di video-sorveglianza e microfoni – materiale audio e video per elaborare modelli matematici in grado di riconoscere una situazione potenzialmente pericolosa, come urla, scoppi o colpi. Per allenare gli algoritmi a distinguere le situazioni di pericolo come un’aggressione o una rissa dai normali rumori di fondo della città, vengono utilizzate registrazioni che sono alterate in modo da rendere non riconoscibili i volti e le voci delle persone.
Nella sua comunicazione il Garante indica però delle violazioni: in particolare viene contestata la possibilità per il Comune di essere impegnato in attività di ricerca sulla materia e viene giudicata insufficiente la tecnica utilizzata per rendere anonime le persone. Nel ricordare che questi progetti di ricerca hanno ricevuto il proprio vaglio a livello europeo, il Comune di Trento, in accordo con Fbk, ha ritenuto di adempiere alle richieste del Garante. Al tempo stesso Comune e Fbk sono impegnati a produrre le proprie controdeduzioni in un confronto, a cui la stessa Autorità si è resa disponibile, per superare le criticità evidenziate.

“Ci atteniamo alle prescrizioni del Garante”, commenta il sindaco Franco Ianeselli, “quando il Comune ha aderito a questo progetto lo ha fatto non certo con la volontà di sorvegliare le vite dei propri cittadini ma con lo scopo di usare le potenzialità della tecnologia per favorire la sicurezza in città. A questo serve la ricerca, a questo servono le sperimentazioni. Ci viene chiesto ogni giorno perché gli impianti di videosorveglianza servano solo ex post, quando un reato o un incidente sono già avvenuti. Il tentativo è di sfruttarli per fornire alle forze dell’ordine degli avvisi in tempo reale. Sicurezza e privacy in questo campo devono necessariamente andare assieme e penso che avere un partner tecnologico come Fbk sia garanzia di riuscire a farlo”.

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