Genova, presentati tre nuovi patti di sussidiarietà
Giovani, povertà educativa, sport inclusivo sociale. Per regione un impegno da 2,5 milioni di euro
Genova, presentati tre nuovi patti di sussidiarietà.
Ammonta a oltre 2,5 milioni di euro l’impegno di Regione Liguria grazie ai fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la realizzazione dei tre nuovi Patti di Sussidiarietà presentati oggi in Sala Trasparenza dall’assessore regionale alla formazione.
I Patti, concepiti con la co-progettazione di Regione con il Terzo Settore riguardano i Giovani, la Povertà educativa e lo Sport Inclusivo Sociale e coinvolgono complessivamente a livello ligure oltre 600 associazioni, 3mila volontari e 277 interventi progettuali.
“I patti di sussidiarietà sono uno strumento di coprogettazione che a differenza del bando permettono di mettere assieme istituzioni e Terzo Settore per una progettualità comune – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali di Regione Liguria – Con questi tre nuovi patti in uscita dalla pandemia si è scelto di destinare le risorse ad una delle fasce più colpite dall’isolamento: i giovani. Si parte dal Patto Giovani che coinvolge i ragazzi dall’adolescenza fino ai 35 anni con l’obiettivo di restituire loro il protagonismo, la promozione di sane abitudini, percorsi dedicati per prevenire devianza o esclusione in particolare per i Neet (giovani che non studiano e non lavorano)”.
“Si prosegue con il Patto sulla Povertà Educativa‘ indirizzato ai bambini e ai ragazzi fino alla maggiore età per accompagnarli al superamento delle difficoltà delle lacune formative legate anche all’isolamento e per guidarli in percorsi di sensibilizzazione sui temi dei diritti e dello sviluppo sostenibile. Per confermare il valore inclusivo dello sport, viene proposto infine il Patto sullo Sport Inclusivo Sociale, innovativo e inedito, come fondamentale strumento di integrazione e miglioramento del benessere psico-fisico. – ha continuato – Stiamo dunque parlando di progettazioni importanti che puntano a raggiungere oltre 40mila persone”.
Il termine per la conclusione delle attività è previsto per la fine di febbraio 2023 con la programmazione di eventi di restituzione e con un confronto sui modelli possibili di intervento per l’ulteriore progettazione futura.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano