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Verona: sabato sera al mura Festival lo spettacolo “La Fisarmonica Verde”

Il viaggio nella memoria di Andrea Satta.

Verona: sabato sera al mura Festival lo spettacolo “La Fisarmonica Verde”.

L’artista, cantante e pediatra che sta percorrendo in bici con il figlio lo stesso tragitto che nel 1945 fece il padre Gavino, dal campo di concentramento di Lengenfeld fino a Roma a cavalcioni dei respingenti di un treno con un cappottone e una fisarmonica verde, arriva a Verona e porta in scena lo spettacolo “La Fisarmonica Verde”, in programma sabato 29 luglio alle 21 al Teatro all’Orecchione nell’ambito del Mura Festival.
Sul palco, oltre all’artista ci sarà il pianista Angelo Pelini, con ospiti Enrico de Angelis che introdurrà la serata e l’attrice e cantante Ilaria Peretti. Regia di Ulderico Pesce.
Obiettivo dell’iniziativa è mantenere viva la memoria storica tramandando alle giovani generazioni i valori e i gesti che hanno permesso di ricostruire una Patria fondata sulla libertà, l’accoglienza e contro ogni discriminazione.

Da Lengenfeld a Roma, milleseicento chilometri in bici per ripercorrere il viaggio fatto dal padre nel 1945, dal campo di concentramento tedesco fino alla capitale, per ricordare i soldati italiani deportati ma soprattutto mantenere viva la nostra memoria storica tramandandola di padre in figlio. È il viaggio intrapreso da Andrea Satta, intitolato “Il ritorno a casa della fisarmonica verde”, insieme al figlio Lao, partiti il 17 luglio e che sabato farà tappa a Verona. Un’iniziativa che vuole ricordare i 650.000 soldati italiani deportati dopo l’8 settembre 1943, attraversando su due ruote la Germania, l’Austria e buona parte dell’Italia fino al quartiere San Lorenzo a Roma, arrivando il 6 agosto, percorrendo una media di 80 chilometri al giorno.

“Con questa iniziativa ribadiamo l’importanza di ragionare e riflettere su particolari episodi della nostra storia. Oggi ci troviamo, grazie ad Andrea e alle tante realtà che hanno scelto di supportare questo progetto, a raccontare un viaggio che racconta il percorso di ritorno a casa dai lagher e che mette insieme tanti temi, come il rientro in un Paese da ricostruire e il desiderio di ripartire. Un ringraziamento va al Mura Festival, che ospiterà lo spettacolo dandone la giusta valorizzazione. Il tema della detenzione dei campi di concentramento ci porta a continuare a lavorare al contrasto delle discriminazioni, che dobbiamo tenere presidiato anche con temi culturali” ha detto l’assessore alla Memoria storica e ai Diritti umani Jacopo Buffolo.

Andrea Satta, durante la strada, ha incontrato associazioni, ragazzi, sindaci delle località attraversate, rendendoli partecipi di questo viaggio nella memoria, personale e collettiva. Tanti sono anche i luoghi simbolici sul tragitto, come i campi dì concentramento tedeschi di Lengenfeld, Dachau, e le Marce della Morte, quelli italiani di Bolzano, Fossoli, i luoghi delle stragi, il cimitero germanico del Passo della Futa. Venti le tappe toccate, in alcune delle quali Satta, artista e cantante oltre che pediatra, mette in scena lo spettacolo “La Fisarmonica Verde”, come accadrà sabato sera, 29 luglio alle 21, al teatro all’Orecchione nell’ambito del Mura Festival. Sul palco, oltre all’artista ci sarà il pianista Angelo Pelini, con ospiti Enrico de Angelis, che terrà un’introduzione, e l’attrice e cantante Ilaria Peretti. Regia di Ulderico Pesce.

“La Fisarmonica verde” prende il nome proprio dallo strumento che aveva durante il viaggio intrapreso nel luglio del 1945 il padre Gavino Satta il quale, a cavalcioni dei respingenti di un treno con un cappottone, tornò in Italia dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, nel Voigtland in Germania, dove venne rinchiuso dopo l’8 settembre 1943. Gavino è stato uno dei 650.000 IMI, Internati Militari Italiani che dopo l’armistizio si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò.

Nel corso degli spettacoli sono tanti gli artisti che hanno partecipato, o che lo faranno nelle prossime tappe, tra cui Hendel, Mario Tozzi, David Riondino, Ascanio Celestini, Simone Casalini, Renato Sarti, Darwin Pastorin, Lorenzo Pavolini, Paolo Piacentini, Sandro Portelli, Franco Lorenzoni, Ulderico Pesce.

L’iniziativa è stata presentata oggi in Sala Arazzi. Sono intervenuti l’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo, l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, Roberto Israel dell’Associazione Figli della Shoah, Marco Menin dell’Associazione Nazionale ex Deportati di Verona, Andrea Castagna per ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e in collegamento da Brixen Andrea Satta.

“Verona c’è e ci teneva ad esserci in questo viaggio di ritorno da questa terribile esperienza. È una parte della storia italiana che ha toccato anche la mia famiglia, perché mio nonno è stato un internato militare italiano. Trovo molto bello che in questo viaggio della memoria ci sia il figlio di Andrea, Lao, per portare le nuove generazioni ad una consapevolezza non solo storica-scentifica,ma anche empatica ed emozionale” sottolinea l’assessora Marta Ugolini.

“Ringrazio il sindaco Damiano Tommasi, gli assessori Buffolo, Ugolini e le associazioni perché hanno voluto che Verona facesse parte di questo viaggio. Mio padre strascorse due anni terribili a Lengenfeld costruendo parti di aerei da guerra sotto la minaccia dei cani e delle armi. È una pagina dimenticata di una Resistenza che invece c’è stata, perché i ragazzi in quel momento hanno deciso di non semplificarsi la vita seguendo i nazifascisti, ma andando nel campo di concentramento, un gesto di grande coraggio. Noi questo lo raccontiamo, perché è la modalità antiretorica per parlare di cose importanti come la libertà, che i nostri padri hanno cercato disperatamente rischiando di morire” ha sottolineato Andrea Satta.

“Nella nostra storia ci sono state persone che sono state confinate perché hanno scelto di non aderire alla Repubblica Socialista e combattere a fianco dei nazisti. La testimonianza di Andrea Satta è importante perché trasmette da figlio, al proprio figlio, la storia del padre, e mantenere la memoria di questo paese è fondamentale, soprattutto in questo periodo” ha detto Andrea Castagna.

“Per resistere due anni in un lagher servivano risorse enormi. Il padre di Andrea ha trovato questo nella musica, con la sua fisarmonica, così come hanno fatto tanti altri, che avevano il desiderio di tornare, per costruire una patria diversa da quella che li aveva svenduti” ha affermato Marco Menin.

“Dobbiamo sempre tener presente che le guerre purtroppo ci sono sempre. In quell’occasione però ci fu un’eliminazione totale, iniziata ben prima della Seconda Guerra Mondiale, per questo noi dobbiamo lavorare su questa memoria, perché è il nostro futuro” ha detto Roberto Israel.

Le tappe del viaggio:

Partenza il 17 luglio da Lengenfeld e poi a seguire Hof, Bayreuth, Norimberga, Ingolstad, Dachau, Monaco, Mittenvald, Innsbruck, Brennero, Bolzano, Lavis, Rovereto, Pescantina, Verona, Bologna, Fiesole, Bucine, Amelia, e infine arrivo a Roma, al quartiere San Lorenzo, il 6 agosto.

Verona: sabato sera al mura Festival lo spettacolo "La Fisarmonica Verde"

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