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Verona: al Camploy otto prime nazionali con compagnie provienienti da tutto il mondo per reinventare le opere del bardo

Una settimana di spettacoli in lingua originale e in inglese. Comune, Centro di ricerca Skenè dell’Università di Verona e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale rendono internazionale l’offerta culturale cittadina

Verona: al Camploy otto prime nazionali con compagnie provienienti da tutto il mondo per reinventare le opere del Bardo.

Verona spalanca le porte del Camploy al teatro internazionale e si prepara ad accogliere compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Otto giorni di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese provenienti da Regno Unito, Georgia, Macedonia, Svezia, Romania e quest’anno anche dagli Stati Uniti. Va in scena dal 24 al 31 agosto, sempre alle ore 21, la terza edizione del Verona Shakespeare Fringe Festival, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona e il Centro di Ricerca Skenèdell’Ateneo scaligero, che da quest’anno si arricchisce della presenza del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale come partner qualificato per sviluppare ulteriormente la portata internazionale del progetto anche sul piano produttivo.

Il programma, inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, festival multidisciplinare del Comune di Verona realizzato con il sostegnodel Ministero della Cultura edella Regione Veneto, prevede 8 titoli, tutti in prima nazionale, selezionati perché capaci di valorizzare in chiave sperimentale e innovativa l’opera di Shakespeare, ma anche di arricchire l’offerta culturale cittadina, rafforzandone la dimensione internazionale, multilingue e multiculturale.

A presentare gli spettacoli, nella mattina del 14 giugno a Palazzo Barbieri, l’assessora alla Cultura del Comune di Verona Marta Ugolini, l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, il presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto, la fondatrice del Centro Skenè – Università di Verona Silvia Bigliazzi, il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini.

Verona: al Camploy otto prime nazionali con compagnie provienienti da tutto il mondo per reinventare le opere del Bardo

Un progetto internazionale di eccellenza – afferma l’assessora Marta Ugolini –, realizzato in sinergia tra l’Università e le organizzazioni teatrali del territorio. Da un anno siamo l’unica realtà italiana a far parte dell’European Shakespeare Festivals Network, che riunisce i più importanti festival shakespeariani d’Europa. Questo ha richiesto un supporto aggiuntivo, per questo abbiamo voluto coinvolgere il Teatro Stabile del Veneto che è l’unico teatro nazionale a livello regionale”.

“Verona da sempre è polmone culturale della Regione Veneto – aggiunge l’assessore Cristiano Corazzari -, per questo negli ultimi anni abbiamo cercato di stringere nuovi rapporti e chiudere nuove collaborazioni, come quella sancita oggi. Continueremo a supportare l’Estate Teatrale Veronese e a portare avanti questo ‘corteggiamento’ per lo sviluppo culturale e turistico del nostro territorio. Ringrazio il Teatro Stabile del Veneto che metterà a disposizione esperienza e creatività per rafforzare questa iniziativa”.

“Siamo pronti a dare una mano, a fare rete e a costruire nuove progettualità – spiega Giampiero Beltotto -. Saremo utili al teatro veronese portando in città la nostra esperienza per quanto riguarda l’organizzazione, la promozione e la produzione di nuovi spettacoli. Allo stesso modo questo Festival ci darà un respiro internazionale. Vorremmo che il Veneto diventasse il palcoscenico dell’eccellenza del teatro europeo”.

“Un progetto multiculturale, multidisciplinare e multilinguistico – aggiunge Silvia Bigliazzi -, con approcci differenti che ci permetteranno di uscire dalle mura scaligere pur ricordandone le origini. Dall’anno scorso facciamo parte di un network europeo che ha riconosciuto il prestigio e la qualità delle nostre proposte. Anche quest’anno, al festival si affiancherà la summer school, abbiamo già più di 100 iscritti, giovani provenienti da tutto il mondo”.

“Fino a qualche anno fa l’Estate Teatrale Veronese non aveva una sezione internazionale – ha concluso Carlo Mangolini -, abbiamo creduto nel Fringe Festival e, ora, vorremmo che dal Camploy potesse crescere e arrivare al Teatro Romano. Quest’anno vedremo tante prime mondiali di altissimo livello, un’opportunità per veronesi, turisti e nuove generazioni”.

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