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Trieste: sabato 30 settembre l’inaugurazione della mostra antologica “Luìs. Since 1953-70° d’arte”

La mostra dedicata ai settant'anni di attività della pittrice Luisa Comelli.

Trieste: sabato 30 settembre l’inaugurazione della mostra antologica “Luìs. Since 1953-70° d’arte”.

Trieste, s’inaugura sabato 30 settembre 2023 alle 19 nella Sala Leonor Fini del Magazzino 26 del Porto Vecchio – Porto Vivo di Trieste la mostra antologica “LUÌS. Since 1953 – 70° d’arte” dedicata ai settant’anni di attività della pittrice Luisia Comelli (in arte Luìs) e curata da Marianna Accerboni e Lucia Lalovich Toscano. In mostra un centinaio di opere realizzate dall’artista (classe 1935) dal 1953 a oggi, soprattutto dipinti a olio dedicati a una personale interpretazione delle vedute di mare e del paesaggio naturale, al ritratto e alle nature morte con rimandi storico- archeologici, accanto a intense xilografie dal segno molto efficace.

IL CAPRIOLO

La rassegna, che sarà corredata da un catalogo, è promossa dal Circolo Duinate in coorganizzazione con il Comune di Trieste, con il patrocinio del Comune di Duino Aurisina e con il sostegno di BCC VENEZIA GIULIA e rientra nell’ambito delle manifestazioni organizzate per la 55° edizione della Barcolana. L’artista che, a ottantotto anni, è tutt’ora in attività, sarà presente nella sede espositiva negli orari di apertura durante tutta la durata della mostra, anche per la realizzazione di performance pittoriche (fino al 5 novembre/ orario: giovedì e venerdì 16–19, sabato, domenica e festivi 10-13 e 16-19, domenica 8 ottobre 10-19, ingresso libero/ info e ufficio stampa: circoloduinate@gmail.com, 0039 3405665103).

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“Un’esistenza trascorsa tra gli amati colori, i pennelli, una natura di mare, di cielo e di roccia e il sorriso dei suoi tre bimbi. Così Luisia Comelli – scrive Marianna Accerboniha trascorso la sua vita, dedicata alla pittura e alla famiglia. Sono passati settant’anni dal primo olio creato nel ’53 a oggi, epoca in cui l’artista – che lo scorso 1 agosto ha compiuto 88 anni – dipinge ancora.”

“La passione per la pittura si fa sentire in me fin da giovanissima. – ricorda LuìsLa mia libertà nel dipingere è stata sempre e rimane tuttora, accostata alla tradizione, vicina alla realtà e alle cose semplici, che soprattutto apprezzo, semplicità che è legata a un’impronta personale, guidata con freschezza dall’entusiasmo dello spirito creativo del mio sentire. Tuttavia, durante i miei brevi incontri con il noto pittore Nino Perizi, mi si è presentata l’opportunità di avvicinarmi all’astrattismo, senza però riuscire mai ad approdare a questo diverso linguaggio pittorico. Dunque, – conclude l’artistaper l’intero percorso, sono rimasta sempre ancorata e coerente alla mia vocazione artistica, escludendo di seguire certi drastici mutamenti molto spesso esageratamente spinti e quindi difficili, per me, da comprendere.”

CAMPI DI LAVANDA

“A ispirarla sono stati sempre l’azzurro del cielo e del mare della splendida costa duinate, il vento intriso dagli spruzzi salati e il verde selvaggio della costa. E, nel raccontarli, lei si è dimostrata sempre interprete di grande sensibilità, capace di tradurre sulla tela, attraverso un intenso e personale lirismo e un cromatismo vitale, ma equilibrato e sintonico con il dato naturale, la luce e l’anima della sua terra; una caratteristica, la luce, che è propria dei veri artisti e che Comelli sa esprimere attraverso un contrappunto intenso e passionale, che contraddistingue anche le sue scelte cromatiche, particolarmente ispirate dalla variegata e vivace gamma di colori che connota la natura in cui è lei è immersa nel suo quotidiano, I dipinti in mostra sono realizzati d’istinto con gesto espressionista, ma dietro a essi s’intuisce una meditata assimilazione dei valori umani della vita, che si esprime nei ritratti e negli autoritratti densi di carattere e di partecipazione, d’intuizione e di affondo psicologico. Un istinto che l’accompagna anche davanti al mistero del mare e dell’esistenza, recepita e affrontata con pacata padronanza delle situazioni e nel contempo con passione. Il suo è un linguaggio intriso di un naturale, solare dinamismo, il cui filo conduttore è sostanziato da una luce e da un acceso cromatismo incorniciati e sottolineati da un segno morbido ma deciso. E poi il paesaggio: nella sua pittura incontriamo mare, luna e cielo, avvolti dal vento ma anche dai fiori, gabbiani attenti come sentinelle del sentimento e il sogno di una luce stupenda, che prende spunto dalla realtà per sublimarsi e travalicarla. Attraverso l’energia del gesto e un uso del colore condotto istintivamente al limite del Fauvismo (movimento francese del primo Novecento, il cui cromatismo era molto intenso e perciò definito appunto “fauve”, cioè selvaggio), Luisia trae dalla cultura del gesto espressionista gli aspetti dell’immediatezza, della libertà del fare pittorico, dell’intensità e dell’introspezione, tralasciando tuttavia il movente drammatico che caratterizzò le origini del movimento nel Nord Europa e innestando in tale tendenza pittorica un’armonia propria della cultura mediterranea, un romantico sentire e una sottaciuta sensibilità poetica. E nei suoi dipinti balza inoltre all’occhio la coerenza di un’artista che ha saputo mantenere intatte negli anni tutte le caratteristiche di immediatezza e di freschezza e l’accesa sensibilità degli esordi. Perciò – conclude Accerbonila sua narrazione si traduce in un profondo, variegato racconto pittorico lungo una vita, testimoniato in modo molto esauriente dal centinaio di lavori presenti in questa antologica, la più importante e completa che mai le sia stata dedicata.”

IL SECOLARE ULIVO

LUISIA COMELLI (in arte Luìs) nasce a Trieste il 1 agosto 1935 da una famiglia spagnola di nobile origine, madre friulana e padre triestino, e da più di trent’anni vive e opera a Duino (Trieste). Si appassiona fin da giovanissima alla pittura a olio, che diventerà la sua tecnica prediletta, ma, nonostante la spiccata predilezione e attitudine per il disegno e le materie artistiche, la rigida educazione dei genitori le impedisce di frequentare il Liceo artistico di Venezia. Supplisce in seguito a tale esigenza, seguendo negli anni Cinquanta le lezioni private di Carlo Pacifico, maestro lombardo che contribuì alla formazione di molti valenti artisti triestini, e grazie agli incontri con il pittore Nino Perizi. Nel corso della sua vita ha sperimentato varie tecniche, in particolare, oltre al disegno e alla pittura a olio, anche la xilografia, eseguendo migliaia di opere, soprattutto oli. Si è dedicata anche al restauro di dipinti, tra cui quello raffigurante la Madonna Lauretana nella Cappella privata dell’ex villa veneta di Visco (Udine), e di opere monumentali di carattere profano. Nel 2003 ha realizzato un ciclo di murales, mentre suoi dipinti di soggetto sacro sono conservati nella chiesa francescana di Sant’Antonio di Tirana (Albania) e nelle chiese di San Giuseppe a Sistiana e di Santo Spirito a Duino (Trieste). Negli ultimi trent’anni ha allestito diverse mostre personali, partecipato a più di 300 collettive in Italia e all’estero e a una cinquantina di concorsi, ricevendo numerosissimi premi, menzioni e riconoscimenti molto significativi. Varie sue opere sono esposte in permanenza in sedi di enti pubblici e in spazi privati.

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