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Trieste, ‘Onde’ di Marco Bravura al Museo De Henriquez

Presentato il nuovo allestimento a ricordo dello storico concerto dei tre Presidenti

Trieste, è stato presentato ufficialmente oggi (venerdì 24 settembre) il nuovo allestimento, realizzato nel Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez, dell’opera d’arte “Onde” realizzata dall’artista romagnolo Marco Bravura e che fu poi donata alla città di Trieste dal Ravenna Festival, allora diretto da Cristina Muti, per commemorare l’evento del “Concerto dei tre Presidenti”, svoltosi il 13 luglio del 2010, in una una giornata che resterà nella storia della città di Trieste per il gesto di pacificazione fortemente voluto dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e dai Capi di Stato sloveno e croato, Danilo Türk e Ivo Josipović.

Il concerto “Le vie dell’Amicizia”, voluto dal Comune di Trieste e organizzato dal Festival Internazionale di Ravenna fu diretto dal Maestro Riccardo Muti, vide la straordinaria partecipazione di oltre 340 giovani musicisti e coristi che eseguirono i tre inni nazionali ed altri brani di autori italiani, sloveni e croati a sigillare, nel gemellaggio fra Italia, Slovenia e Croazia il “Nuovo Ponte di Fratellanza”.

L’opera “Onde” è stata realizzata su una struttura in aerolam, pannelli a nido d’ape indeformabili e immarcescibili sui quali è stato applicato un mosaico costituito da “tessere in marmo e ori” e “pietruzze carsiche”. Il nuovo allestimento all’interno del de Henriquez si valorizza in uno spazio dove si possono ammirare anche alcune grandi foto e un suggestivo video che documenta il significato e il valore dell’evento.

Lo scultore Marco Bravura, traendo spunto da questa citazione di Pablo Neruda “Perché l’amore, mentre la vita ci incalza, è solo un’onda più alta tra le onde.…” così descrive l’opera: “ Tre strutture unite alla base costituiscono la scultura “Onde”, suggerendo il movimento di tre onde quale espressione del mare che bagna le tre nazioni di Italia, Croazia e Slovenia. Tre onde di uno stesso mare che idealmente le unisce. In senso più ampio, le onde sono simbolo di moto eterno e, con la musicalità del loro rifrangersi, parlano di energia e di bellezza giocosa. Il materiale predominante di questa scultura non poteva che essere pietra carsica, la materia che pervade il territorio, le cui microforme di superficie formano scannellature, campi carreggiati, docce, conformazioni che talvolta ricordano moti ondosi o gli interstizi del linguaggio musivo. Territorio carsico vuol dire anche foibe, voragini naturali, triste memoria di una pagina dolorosa della storia dell’uomo. Su questa pietra carsica sono intervenuto con tagliolo e martellina, per renderla “increspata” come onda, perché tessera inseguisse tessera, a formare andamenti curvilinei con rinata tensione verso l’alto. Per poi farla ricadere, nel moto sinusoidale, in una “spuma” bianca, argentea, luminosa e trasparente. E così, per mezzo del mosaico, la pietra aspira a farsi liquida energia”.

Alla presentazione del nuovo allestimento di “Onde” erano presenti anche Marco Manin, curatore del video e dell’allestimento realizzato da Rc pubblicità, Stefano Bianchi responsabile dei Musei Artistici e Storici del Comune di Trieste e Antonella Cosenzi responsabile del Museo de Henriquez.

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