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Riconoscimento“Umberto Veronesi” al Laudato Medico al milanese PietroCaldarella

Medico chirurgo senologo tra i più apprezzati , non solo per la sua professionalità, ma per la sua umanità, qualità rara nei medici spesso frettolosi e insensibili che passano da una paziente all’altra come fossero numeri.

Tumore al seno; una diagnosi, un problema, il mondo che ti crolla addosso con terrore ansia e paura che la fanno da padrona.

Tra i premiati il milanese Dott. Pietro Caldarella, 50 anni, di Avola, trapiantato in città da 17, vice direttore Chirurgia Senologica in IEO, (Istituto Oncologico Europeo), lui che ha lavorato al fianco del compianto Umberto e che oggi affianca il figlio Paolo. il “Riconoscimento Umberto Veronesi al Laudato Medico” oltre che al chirurgo dott. Pietro Caldarella è stato assegnato anche a un oncologo, radiologo, radioterapista e patologo – medici che hanno ricevuto il numero maggiore di segnalazioni dalle pazienti per la loro umanità ed empatia. Ascolto e contatto diretto sono componenti fondamentali del trattamento per le donne con tumore al seno e per tutti i pazienti oncologici: Europa Donna Italia, che ha promosso per il secondo anno il Riconoscimento, vuole ribadire l’importanza della comunicazione medico-paziente e del supporto psicologico. Tale riconoscimento è supportato quest’anno in modo incondizionato da Fondazione MSD, che sposa in pieno la filosofia di attenzione alla Persona nel percorso di cura. istituito nel 2017 da Europa Donna Italia per preservare l’eredità umana di Umberto Veronesi: Oltre 6.000 segnalazioni di pazienti e caregiver sul web, Ascoltare i pazienti, infondere loro fiducia e speranza, significa scatenare reazioni positive, che addirittura, come dimostrano numerosi studi scientifici, possono potenziare gli effetti delle terapie e favorire la guarigione. Umberto Veronesi ha lasciato questo messaggio in eredità al nostro Paese, ai medici che hanno lavorato con lui e alle nuove generazioni, e per questo Europa Donna Italia ha deciso di intitolare alla sua memoria il Riconoscimento al Laudato Medico. «Umberto Veronesi è stato il primo a riconoscere e dare l’umanizzazione alla medicina – dichiara Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia – prima di lui si pensava che fosse più urgente curare l’organo piuttosto che la persona. Lui aveva capito che preoccuparsi della sensibilità delle pazienti accelerava la guarigione e lo insegnava ogni giorno a colleghi e allievi. Il Riconoscimento vuole valorizzare il modo di concepire la relazione medico-paziente introdotto dal Professor Veronesi affinché sia da stimolo e modello esemplare per tutta la classe medica». «Creare da subito un buon rapporto con il paziente, entrando in empatia con lui, è fondamentale – afferma Paolo Veronesi, Presidente Fondazione Umberto Veronesi – la prima cosa da fare è ascoltarlo. Il medico deve necessariamente trovare un equilibrio tra il tempo che ha a disposizione, effettivamente troppo limitato, e la capacità di accontentare i pazienti. In ogni caso, la regola che vale per tutti noi medici è quella di non chiudere mai la porta di fronte a un paziente che ti vuole parlare». «L’approccio neuroscientifico che oggi possiamo applicare ci permette di scandagliare le diverse aree del cervello umano – spiega Fabrizio Benedetti, Professore Ordinario di Neurofisiologia e Fisiologia Umana all’Università degli Studi di Torino – al punto che numerose ricerche scientifiche dimostrano ormai una correlazione tra le emozioni e i sentimenti scatenati da parole come fiducia, speranza e guarigione a livello di produzione cerebrale di una gran quantità di sostanze chimiche, che costituiscono una vera e propria farmacia endogena la quale non sostituisce i farmaci ma ne potenzia gli effetti curativi». «Il supporto psicologico comporta la diminuzione del distress, dell’ansia e della depressione – sottolinea Gabriella Pravettoni, Direttore di Psiconcologia all’Istituto Europeo Oncologico, IEO, di Milano – numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato come il benessere psico-emotivo influenzi il sistema immunitario riducendo il rischio di sviluppare neoplasie ma al tempo stesso favorendo una migliore risposta alle terapie, aumentando la probabilità di guarigione, quando il nostro corpo si ammala. Tutto ciò è più importante nei pazienti oncologici nei quali il sostegno emotivo permette di raggiungere obiettivi nel percorso di cura, come la migliore aderenza ai trattamenti e una migliore gestione degli effetti collaterali. Ovviamente, la formazione del personale sanitario è un momento altrettanto cruciale». «Personalmente utilizzo spesso internet e le altre opportunità offerte dalle nuove tecnologie – dice Alberto Costa, Segretario Generale della European School of Oncology – perché trovo in esse un aiuto importante sia per semplificare le spiegazioni alle pazienti riguardo la loro malattia sia perché a mio avviso le tecnologie digitali e il web valorizzano la comunicazione e ci consentono di interagire con la paziente specie nella fase acuta di malattia. Tutto ciò avvicina anche umanamente il medico alla sua assistita. Ovviamente bisogna usare questi strumenti con buon senso anche se, devo ammetterlo, è difficile a volte porre dei limiti e trovare il giusto equilibrio». Quest’anno il progetto è sostenuto in modo incondizionato da Fondazione MSD. «La Fondazione MSD – dichiara il Direttore Goffredo Freddi – è lieta di sostenere da quest’anno un progetto che riconosce il Valore e i Bisogni della Persona nel suo percorso di cura e nella relazione con il medico: temi assolutamente coerenti con l’impegno che, ormai da otto anni, contraddistingue l’attività della Fondazione a sostegno dell’empowerment e dell’engagement delle Associazioni di pazienti e delle Persone che ne sono parte». Europa Donna per tutto il mese di ottobre ha raccolto le segnalazioni sul sito www.europadonna.it/laudato-medico per consentire alle donne e alle persone a loro più vicine di indicare i medici – scelti tra le cinque figure specialistiche che compongono il core team dei Centri di senologia multidisciplinari – che hanno dimostrato loro maggiore disponibilità, ascolto e vicinanza durante il percorso di cura. Quest’anno sono giunte più di 6.000 segnalazioni da parte di pazienti e caregiver rispetto alle 4.800 del 2017, con un incremento di oltre il 33%. È cresciuta anche l’adesione al progetto da parte delle donne e dei caregiver che ha fatto registrare un +28%. Gli specialisti più segnalati sono stati i chirurghi (50%), al secondo posto gli oncologi (32%), seguiti dai radiologi (12%) e infine dai radioterapisti (3%) e patologi (3%). Dopo la validazione del conteggio da parte dell’Advisory Board, gli specialisti che hanno ricevuto il maggior numero di segnalazioni per il Riconoscimento U.V. al Laudato Medico sono:

ONCOLOGI

  • Giuseppe Colantuoni, Responsabile struttura semplice tumori della mammella A.O.R.N. “San Giuseppe Moscati” di Avellino
  • Antonio Cusmai, Dirigente Dipartimento Oncologia Ospedale San Paolo di Bari
  • Lucia Tanganelli, Dirigente Dipartimento Oncologia Ospedale “Campo di Marte” di Lucca
  • 1 classificato Antonio Cusmai

CHIRURGHI

  • Pietro Caldarella, Divisione di Senologia Chirurgica, Istituto Europeo di Oncologia di Milano
  • Giuseppe Di Martino, Dirigente medico U.O. Senologia “Vittorio Emanuele” di Gela
  • Cesare Magalotti, Responsabile Unità Senologia Ospedale di Urbino
  • 1 classificato Pietro Caldarella

RADIOLOGI

  • Massimo Annecchino, Unità Operativa radiodiagnostica “Ospedale Evengelico Betania” di Napoli
  • Ilaria Mancarella, Unità Operativa radiodiagnostica “Istituto Oncologico Salentino Calabrese” di Lecce
  • Angela Vestito, Unità Operativa Complessa di Radiodiagnostica – RMN – Senologia San Paolo di Bari
  • 1 classificata Angela Vestito

PATOLOGI

  • Giovanni De Chiara, Unità Operativa di Anatomia patologica Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino
  • Rosa Giannatiempo, Responsabile Unità Operativa semplice di Anatomia Patologica “Ospedale Evengelico Betania” di Napoli
  • Elisabetta Prete, Unità Operativa di Anatomia patologica Ospedale “San Salvatore” di Pesaro
  • 1 classificata Rosa Giannatiempo

RADIOTERAPISTI

  • Simona Cristallini, Divisione di Radioterapia Ospedale “San Luca” di Lucca
  • Alessia Surgo, Divisione di Radioterapia Istituto Europeo di Oncologia di Milano
  • Francesco Tramacere, Dirigente medico U.O. Radioterapia Ospedale “A. Perrino” di Brindisi
  • 1 classificata Alessia Surgo

Articolo di Sabina dall’Aglio

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