Pavia, “Dante. Un’epopea pop”: il 22 giugno prosegue “Progetto Dante” con Giuseppe Antonelli
L'appuntamento è alle 18.30 al Castello Visconteo
Pavia, nell’ambito di Progetto Dante, rassegna organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia per le celebrazioni del 700° anniversario della morte del Sommo Poeta, si inaugura giovedì 22 giugno alle 18.30, nella splendida cornice del Castello Visconteo, un interessante ciclo di incontri, organizzato con la consulenza scientifica del Comitato di Pavia della prestigiosa Società Dante Alighieri.
“Sono molto grata al Comune di Pavia, e in particolare all’Assessore alla Cultura Mariangela Singali Calisti, – ha dichiarato Gianfranca Lavezzi, presidente del comitato – per il rinnovarsi della collaborazione con il Comitato di Pavia della Società Dante Alighieri, che avviene nell’anno più significativo, quello del settecentesimo anniversario. Mi auguro che i tre eventi organizzati, a partire dalla originale conferenza su Dante “pop”, incontrino il favore del pubblico, e possano auspicabilmente essere seguiti da altre iniziative autunnali, a proseguire la sempre viva – ma in quest’anno rinnovata – attenzione verso la figura e l’opera di Dante Alighieri.
La fortuna popolare di Dante comincia già nel Trecento e arriva, più di recente, fino a quell’universo culturale che chiamiamo genericamente «pop». Dante è ormai diventato nella cultura popolare quello che si è soliti chiamare un’icona. Un’icona nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. C’è il Dante simbolo dell’identità culturale italiana, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C’è l’immagine di Dante usata già da tempo come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C’è il Dante personaggio che ritorna nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Un Dante non pedante, insomma: ancora presente con forza nella nostra vita di tutti i giorni.
Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia, collabora agli inserti «7» e «La lettura» del «Corriere della Sera» e racconta storie di parole su Rai Tre; con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la Storia dell’italiano scritto in sei volumi (Carocci 2014-2021). Tra i suoi ultimi libri: Volgare eloquenza. Come le parole hanno paralizzato la politica (Laterza 2017), Il museo della lingua italiana (Mondadori, 2018) e Il mondo visto dalle parole (Solferino 2020).
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria scrivendo a museicivici@comune.pv.it
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