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MILANO, LONGANESI 90 ANNI DI PASSIONE E AMORE PER LA VITA

Entusiasta, felice ed ottimista ogni giorno, quando apre gli occhi al mattino e affronta una nuova giornata, scandita dalle sue immancabili due ore di camminata, la lettura del giornale e poi a scrivere quello che oggi è in gestazione, il suo decimo libro, non l’ultimo, perché la provvidenza chissà cosa gli riserverà domani.

Bruno Longanesi, ha spento 90 candeline, vincitore di oltre 500 premi letterari. Noto anche per essere il cugino del famoso Leopoldo Longanesi, ex dirigente Eni, oggi pensionato scrittore, che non smette di sognare e ricordare episodi felici della sua lunga vita, mentre i rimpianti e il passato che non deve e può condizionare il presente e il futuro li vuole lasciare nell’oblio.

Sposo felice da oltre 60 anni, non manca di ricordare le sue avventure in montagna, sua passione tuttora, quando in gioventù non ha mancato di portare sulle spalle e scalare insieme ad un disabile che non poteva camminare, le alte vette dei monti. È socio del Panathlon Club Milano per meriti sportivi. Ha vinto una “Stramilano agonistica internazionale”. Ha partecipato alla Maratona di New York.
Socio del C.A.I. (Club Alpino Italiano), ha svolto un’intensa attività alpinistica di alta montagna (Monte Bianco, Monte Rosa), scrivendo numerosi “racconti” in prima persona sulle sue scalate. Con questi racconti si è aggiudicato numerosi premi in concorsi letterari.

La sua carriera letteraria inizia il 1giugno 1996, l’evento si riferiva ad un premio di narrativa indetto a La Spezia: il “Cinque terre” e da lì un susseguirsi di racconti di montagna, d’avvenimenti bellici, di viaggi, molti di questi autobiografici, altri riguardanti argomenti sentimentali, umoristici e di vario genere.

Il Premio Letterario “CITTA’ DI STRIANO” lo vede arrivare primo, Il racconto vincitore era “LA LUNA BAVARESE”. In seguito avrà molti riconoscimenti letterari nazionali e anche internazionali, arrivò, a conoscenza del Consolato Tedesco di Milano, venne tradotto in tedesco (Der Bayrische Monde”) dal Consolato stesso, inviato in visione in Germania, selezionato da una Commissione e riportato (lo è tuttora) nelle “Antologie dei Licei Tedeschi”. Inoltre, questo racconto è scelto da studenti tedeschi come trattato per “tesi di laurea”! In seguito, incominciarono ad arrivare altri “primi premi” con altri racconti.

Sono passati tanti anni: prima il traguardo dei 100 Premi, poi i 200 premi i 300, i 400 ed ora lo striscione dei 500! Coppe, targhe, trofei, medaglie, pergamene, (un museo!) dove sono riportate date, motivazioni e titoli dei racconti vincenti. Ogni premiazione si è differenziata dalle altre perché ognuna ha avuto la sua impronta, la sua caratteristica, la sua originalità, la sua importanza. Ma tutte, proprio tutte, hanno lasciato una traccia indimenticabile. Le location di premiazione particolari ed emozionanti come la mistica cerimonia notturna di Betlemme, in Israele, per l’assegnazione del Premio Internazionale della Pace, come la premiazione del Concorso Letterario Internazionale “Città di New York nel giorno del Columbus Day del 2009, la cerimonia di Napoli quando fu premiato come vincitore del XIX Gran Prix Mediterraneè Etat Unis d’Europe nel 1998 e ancora a Norcia, nel severo Castello di San Benedetto in occasione della premiazione della XXV Edizione della Letteratura Europea. Resteranno indelebili le “cerimonie” per la solennità dei XVIII Premio Internazionale della Critica Svizzera, quella della II Edizione del Concorso Letterario Internazionale Berthold Brecht quella della II Edizione Internazionale Le Monnier, della XXIII Edizione del Premio Internazio-nale Scheible, del VII Premio Internazionale Italo-Cileno Mistral a Rapallo e della IV Edizione dek Premio Letterario Internazionale Europa, nella suggestiva cornice della conca di Merano. Montegrotto Terme, sui Colli Euganei, premiato come vincitore del “Festival Europeo di Narrativa”, Palazzo degli Uffizi a Firenze, svoltasi nella meravigliosa “Sala dei Cinquecento”, con l’allora Sindaco Renzi, le maestose Sale del Campidoglio, a Roma, con la presenza di Walter Veltroni, allora Sindaco di Roma, che presiedeva il Premio. Solo per citarne alcune, perché ogni luogo e ogni premio resteranno indelebili nella mente di Bruno e di chi tutt’oggi apprezza la garbata persona che lui è, la sua contagiosa voglia di vivere, il suo talento letterario e la sua simpatia.

Articolo di Sabina Dall’Aglio

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