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Iacchetti “convoca” Dio a salvarci dalla stupidità

Quasi due ore di spettacolo tra monologhi divertenti e dall’aria comica tristemente attuale che invitano a riflettere e nello stesso tempo canzoni di Gaber, Iannacci, Faletti e Guccini poco conosciute alla massa. Il tutto condito con immagini anche in tre D ed effetti speciali che attirano lo spettatore in un dialogo tra l’uomo contemporaneo e Dio. Lo spettacolo di Enzo iacchetti “Libera Nos Domine“, continua fino al 20 gennaio al Teatro Delfino di Milano per poi partire per tutta Italia. “Sogno una rivoluzione contro questa società un po’ imbecille” aveva detto Iacchetti per presentarlo. In effetti con monologhi divertenti ma mai banali e dialoghi senza interlocutore, il comico di Striscia e non solo racconta la stupidità dell’uomo di oggi e i pericoli della chiusura in se stessi e nei propri smartphone e chiede aiuto ad un Dio che forse ha un po’ lasciato l’uomo a se stesso. L’errore per Iacchetti sarebbe proprio il dono del libero arbitrio che noi non abbiamo saputo usare. Le gag con il pubblico e il bis con le canzoni senza senso che lo lanciarono decenni fa al Maurizio Costanzo Show rendono tutto più lieve. Ma alla fine ci si ferma ad applaudire e pensare. Perché partire da un teatro milanese di periferia? «Avrei potuto andare anche in un teatro del centro ma per me andare al Delfino significa aiutare una sala che adotta una politica di prezzi popolari e che rischia di chiudere – ha detto Iacchetti che alla fine non lesina di fare selfie con gli spettatori e vendere il cd delle canzoni (il cui ricavato va al progetto di una scuola in Africa, ndr( – E quando chiude un teatro per me sono 20 anni di vita in meno. Io mi sono sempre ribellato alla politica dei biglietti omaggio: è inutile avere un teatro pieno con metà sala che non ha pagato. Io i soldi ce li metto volentieri reinvestendo nel teatro quello che guadagno con la tv. E’ il mio unico vizio. Ma bisogna fare in modo che la gente poi venga e non solo nei weekend come sembra essere la prassi degli ultimi tempi.

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