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Bologna, “Gli uomini che piantavano alberi”: la mostra per i duecento anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato

L’inaugurazione si terrà alla presenza del Generale C.A. Antonio Pietro Marzo, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri e di S.E. Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna.

Bologna, “Gli uomini che piantavano alberi”: la mostra per i duecento anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato.

Inaugura venerdì 21 ottobre, alle ore 17.30 presso la sede della Biblioteca d’Arte di San Giorgio in Poggiale a Bologna, la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi”, che il Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia- Romagna, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e il supporto di Genus Bononiae.

Musei nella città, organizza in occasione dei 200 anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato. Il giorno dell’inaugurazione vedrà, inoltre, la partecipazione di S.E. Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, con una riflessione sull’enciclica “Laudato Si”.

La giornata inaugurale prevede anche una partecipazione speciale, quella di Fabio Clauser, il centenario e leggendario “uomo che ha piantato alberi”, guidato la gestione delle foreste demaniali, delle foreste casentinesi e della riserva di Vallombrosa, creato la riserva integrale di Sasso Fratino, elaborato una personale esperienza a metà tra la politica forestale e la filosofia della Natura, nonché autore di un libro emblematico come il “Romanzo Forestale”. L’intervista, registrata a Firenze nell’ottobre 2022, è l’omaggio a una personalità unica nella storia del Corpo Forestale dello Stato, e parte costitutiva e immancabile del progetto.

L’esposizione “Gli uomini che piantavano alberi” – curata da Pierangelo Bellettini e Aldo Terzi – prendendo spunto dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che nel libro “L’uomo che piantava alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier capace, con la sola forza del suo impegno, di riforestare da solo un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi, presenta l’immane progetto di forestazione, sistemazione idrogeologica dei bacini montani dei nostri Appennini, lavoro di bonifica della pianura e delle coste, portato avanti dai Forestali dal 1822 al 2022. I Forestali, prima nel Corpo Forestale, e oggi nell’Arma dei Carabinieri, sono stati, nel tempo, artefici e custodi di questo lungimirante e visionario progetto di trasformazione del paesaggio nazionale e, conoscere questa parte di storia d’Italia, comprendere le ragioni delle scelte e le modalità delle azioni, non è solo un modo di rendere omaggio al lavoro svolto, ma anche l’occasione per riflettere sulle azioni di una moderna e saggia politica ambientale.

Accanto alla mostra, che valorizza l’immenso lavoro di progettazione del paesaggio, educazione ambientale e di prossimità svolto dal Corpo Forestale dello Stato nella sua lunga storia, il progetto prevede “Dialoghi” – curati e condotti da Cristiana Colli – con scrittori, scienziati, artisti, intellettuali, studiosi su tematiche percepite centrali. Il paesaggio come sintesi dinamica in costante metamorfosi tra le forze della natura e le attività antropiche è il soggetto attivo della contemplazione e del sentimento legato al racconto della Natura, il tema progettuale che permane come origine, icona e narrazione, l’interrogazione sul Vivente che espande lo sguardo verso le neuroscienze, le forme di vita, la fragilità delle risorse, le forme della conoscenza sensibile. Quattro appuntamenti che si svolgeranno negli spazi della mostra come ideale matrice di un’esperienza ricca e complessa nelle sue interconnessioni: “Il bosco corpo vivo”, “L’invenzione della Natura”, “I segni e i significati”, “Il Tutto che ci unisce”.

Alla mostra e ai dialoghi il progetto, infine, affianca Cammini, in ambienti forestali ricchi di storia e valori naturali della Regione Emilia-Romagna, che rappresentano l’esperienza della viandanza, la conoscenza del corpo, il sentimento del paesaggio, il dialogo tra appartenenze, culture e generazioni diverse. Il grande successo dei cammini di questi ultimi anni coglie la molteplicità di intenzioni e motivazioni come la dimensione spirituale, il voto, la coscienza laica, lo stare “in cammino”, soli e insieme, la cultura ambientale, l’educazione, il rispetto e la condivisione, la valorizzazione e la nuova centralità dell’Appennino, delle aree interne e della cultura dei borghi.

Infine, l’evento costituisce anche un importante momento formativo che l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna in collaborazione con il Comando Regione Carabinieri Forestale, ha voluto valorizzare coinvolgendo tutte le Istituzioni scolastiche del II ciclo di istruzione, con particolare riferimento agli Istituti Tecnici Agrari, che sono state invitate a visitare la mostra ed a partecipare alle conferenze ed alle escursioni quali momenti di confronto con rappresentanti istituzionali del territorio.

Antonio Marzo, Comandante Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari Carabinieri: “Questa interessante e originale Mostra fotografica organizzata dai Carabinieri Forestali dell’Emilia Romagna in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononie Musei nella Città, è uno degli eventi programmati dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri per la celebrazione dei 200 anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato, una delle più longeve Istituzioni dello Stato che, nel corso dei due secoli di storia, si è trasformata ed ha saputo cogliere le esigenze di conservazione dell’ambiente e di valorizzazione del territorio, ponendo sempre al centro la Natura e la cura della casa comune. Dal 1° gennaio 2017, il patrimonio umano e professionale del Corpo forestale è confluito nel Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri nel segno della continuità per la tutela e la salvaguardia del capitale naturale del Paese.”

Fabrizio Mari, Comandante Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna: “Quello che presentiamo è un Progetto che vede al centro la mostra “Gli Uomini che piantavano alberi” alla quale abbiamo ritenuto che fosse essenziale affiancare i Dialoghi, ovvero un fronte di riflessione sulle grandi questioni che riguardano la natura, il bosco, il paesaggio nelle sue accezioni multidisciplinari e multiculturali, e nel confronto con i linguaggi e le interrogazioni della modernità. Siamo consapevoli di quanto il desiderio di avere una natura prossima sia avvertito dalle persone e dalle comunità, e non di meno quanto queste tematiche siano divenute centrali nel discorso pubblico e in quello culturale. Accanto ai dialoghi abbiamo pensato di offrire anche l’esperienza dei Cammini che, indipendentemente dalle motivazioni profonde e personali, ha sempre un contenuto di ricerca spirituale, conoscenza e condivisione. Riteniamo che questo progetto, con le sue articolazioni tra memoria e prospettiva, possa onorare al meglio il 200° anniversario di fondazione del Corpo forestale dello Stato.”

Paolo Beghelli, Presidente Fondazione Carisbo: “La ricorrenza dei 200 anni della fondazione del Corpo Forestale vuole sollecitare l’attenzione su un servizio essenziale che si rende al Paese con la tutela ambientale. Quanto mai opportuna è quindi la mostra organizzata in San Giorgio in Poggiale, per dare cognizione di ciò che è stato fatto e di ciò che è doveroso fare affinché la natura non diventi ostile all’uomo, quando invece è stata creata per essergli amica e fonte di benessere e di sicurezza. Fondazione Carisbo partecipa alla celebrazione della ricorrenza, facendo proprio l’invito alla comunità bolognese: si collabora tutti insieme, come è stato in passato e come deve esserlo ancora. Occorre incentivare un nuovo ripopolamento tanto dei borghi quanto dei boschi, che non potrà prescindere dal rispetto dell’ambiente restituendolo a quella funzione primaria che naturalmente gli appartiene, non a parole ma con i fatti, avvertendo questo come un dovere essenziale di ognuno. Un augurio ed una forte stretta di mano ai componenti del Corpo Forestale dello Stato.”

Filippo Sassoli De’ Bianchi, Presidente Genus Bononiae: “Il Museo della Città di Bologna s.r.l., società strumentale per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, ha tra i suoi obiettivi prioritari quello di contribuire all’avanzamento degli studi sulla storia di Bologna e del suo territorio.

Con grande piacere ha aderito subito all’organizzazione della mostra, che mette in risalto i punti salienti della storia bicentenaria del Corpo Forestale dello Stato, attraverso i documenti esposti, ripercorrendo la storia della tutela dei boschi nel nostro territorio dal 1625 ad oggi. Molti di questi documenti fanno parte delle ricche raccolte acquisite nel tempo dalla Cassa di Risparmio in Bologna e poi dalla Fondazione Carisbo ed oggi gestite nell’ambito del circuito museale Genus Bononiae. Ringrazio i Generali Marzo e Mari per aver scelto la nostra sede di San Giorgio in Poggiale e il Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura Giorgio Cantelli Forti per averci coinvolto in questa importante iniziativa”.

Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura: “La tutela e il mantenimento del territorio sono atti indispensabili per ogni nazione, sia per garantire la qualità della vita, che la sicurezza della collettività. L’impegno politico-amministrativo non può distogliersi dal costante sostegno della prevenzione che deve essere continua e seguita da competente monitoraggio. Purtroppo, i recenti disastri avvenuti nelle Marche dimostrano, ancora una volta, che il nostro Paese è troppo spesso soggetto a dissesti idrogeologici, dei quali si drammatizza a posteriori senza poi individuarne le responsabilità e snellire gli ingorghi burocratici ostativi del tempismo nella prevenzione. In questo contesto emerge virtuosamente l’opera dei Forestali dello Stato nel “costruire l’ambiente” e il loro costante impegno di vigilare e controllare il bene ambientale comune. In questi due secoli decisiva è stata l’azione di tutela dei boschi, dei terreni montani e della pianura nonché il controllo delle acque e la difesa della biodiversità. L’Accademia è molto onorata dell’opportunità di essere stata coinvolta a collaborare alla realizzazione di questa importante Mostra celebrativa dei 200 anni del Corpo Forestale dello Stato che, in particolare, mette in luce l’impegno e i sacrifici di uomini e donne che con pochi mezzi tecnici hanno costruito realtà ancora oggi importanti per il territorio. Con piacere evidenzio che prosegue la proficua collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’ANA in campi d’interesse comuni quale il riconoscimento del Centro Nazionale per lo studio della biodiversità forestale di Granaglione della Fondazione Carisbo recentemente inaugurato”.

Bologna, “Gli uomini che piantavano alberi”: la mostra per i duecento anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato

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