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Violata di nuovo la tregua in Sudan. Scontri nella notte

Papa Francesco:" non abituiamoci alla guerra"

Violata di nuovo la tregua in Sudan. Scontri nella notte

Due giorni fa l’esercito del Sudan e il gruppo militare Rapid Support Forces (RSF) avevano raggiunto un accordo formale per una tregua di sette giorni, che doveva consentire di portare aiuti alla popolazione civile coinvolta nei combattimenti, in particolare nella capitale Khartum. Da settimane l’esercito regolare e l’RSF stanno combattendo per il controllo del paese. La tregua doveva cominciare nella serata di lunedì ed è stata negoziata da Stati Uniti e Arabia Saudita, con l’aiuto dell’Egitto. Non era chiaro fin dall’inizio se e quanto questa tregua avesse retto: fino al quel momento tutti i tentativi di fermare i combattimenti sono stati violati sistematicamente da una parte o dall’altra.
Gli scontri sono cominciati a metà aprile tra l’esercito regolare del Sudan, comandato dal presidente del paese, il generale Abdel Fattah al Burhan, e il potente gruppo paramilitare RSF, che di fatto è un esercito parallelo (conta tra i 70 e i 100 mila membri) ed è comandato dal vicepresidente del Sudan, il generale Mohamed Hamdan Dagalo, noto anche come Hemedti. Attualmente ci sono oltre 700 morti civili e più di 5.000 feriti. Si stima che almeno un milione di persone abbia lasciato il paese.

La tregua in Sudan, però, è stata violata di nuovo.

Nel corso della notte nella parte meridionale della capitale Khartum si sono svolti scontri e attacchi aerei nonostante fosse in vigore uno stop alle armi di una settimana, concordato tra esercito e paramilitari, per consentire il passaggio di civili e aiuti umanitari nel Paese.

Gli scontri tra l’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (FSR) del generale Mohamed Hamdane Daglo vanno ormai avanti dal 15 aprile e hanno provocato un migliaio di morti e più di un milione di sfollati e profughi. I tentativi di cessate il fuoco hanno ormai superato la decina.
Dopo che la tregua è entrata ufficialmente in vigore alle 19:45, i residenti dei sobborghi nord-orientali di Khartoum hanno riferito di combattimenti mentre altri, nel sud della capitale, hanno parlato di numerosi attacchi aerei.

“Al di là degli annunci ufficiali, il Sudan continua a essere bombardato e milioni di civili sono a rischio”, ha dichiarato Karl Schembri del Consiglio norvegese per i rifugiati (NRC), denunciando su Twitter “più di un mese di promesse non mantenute”, mentre quasi una dozzina di tregue sono già fallite nei loro primi minuti in Sudan.
“A un mese dallo scoppio delle violenze in Sudan, la situazione è ancora grave. Nell’incoraggiare gli accordi parziali finora raggiunti, chiedo che siano deposte le armi e alla comunità internazionale di non risparmiare alcuno sforzo per far prevalere il dialogo e alleviare le sofferenze delle popolazioni, non abituiamoci alla guerra”. Lo ha detto Papa Francesco, al termine del Regina Coeli in piazza San Pietro, in Vaticano.

Violata di nuovo la tregua in Sudan. Scontri nella notte

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