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Un paio di giorni dopo il bombardamento a Belgorod arriva il commento di Lavrov: “L’attuale espansione della Nato è guidata dalle stesse ambizioni delle politiche hitleriane”

Nel mentre i russi continuano a portare uomini e mezzi a ciascuna delle unità di potenza della centrale nucleare occupata di Zaporozhzhia

Un paio di giorni dopo il bombardamento a Belgorod arriva il commento di Lavrov: “L’attuale espansione della Nato è guidata dalle stesse ambizioni delle politiche hitleriane”

Diversi villaggi della regione russa di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina, sono stati bombardati un paio di giorni fa dalle forze di Kiev. Questo quanto è stato riferito dal governatore, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram.
Intanto, una milizia di estrema destra russa che combatte al fianco delle truppe ucraine, il Corpo dei Volontari russi, ha detto di avere compiuto incursioni proprio nella provincia di Belgorod e in quella di Bryansk.

In un video diffuso dall’organizzazione e ripreso dall’agenzia
ucraina Unian si vedono miliziani accanto a cartelli dei villaggi di Lyubimovka, nella regione di Belgorod, e di quelli di Bezlyudovka and Churovichi, in quella di Bryansk.

Il Financial Times online intanto riferisce che “martedì scorso, Andriy Chernyak, un funzionario della direzione dell’intelligence militare ucraina, ha riconosciuto per la prima volta una forma di cooperazione con il Corpo dei Volontari russi e la Legione Russia Libera”.

A proposito delle operazioni di sabotaggio nell’area di Belgorod, lo 007 ucraino ha affermato: “Certo, comunichiamo con loro. Certo, condividiamo alcune informazioni. E, si potrebbe dire, collaboriamo anche con loro”.

Secondo il Ft, la fonte ha escluso qualsiasi diretto coinvolgimento delle forze ucraine negli attacchi spiegando che si tratta di un’iniziativa portata avanti da russi.

L’operazione a Belgorod “è stata un successo” e “verremo di nuovo. A Belgorod, Bryansk, Kursk, Voronezh, Rostov, Mosca”. Lo hanno dichiarato i gruppi di resistenza russi Legione Libertà della Russia e Rdc incontrando i giornalisti al confine dell’Ucraina di ritorno dalle azioni a Belgorod.

“La nostra lotta continua, l’operazione ha avuto successo e i suoi obiettivi sono stati raggiunti”, ha affermato ‘Caesar’, portavoce della Legione Libertà in una dichiarazione rilanciata su Telegram.

I combattenti “verranno di nuovo, a Belgorod, Bryansk, Kursk, Voronezh, Rostov, Mosca. Aspettateci”, ha aggiunto.

“Le forze di Mosca non sono pronte a resistere alle incursioni nella regione russa di Belgorod da parte di gruppi anti-governativi che combattono al fianco dell’Ucraina”, dice il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, in un’intervista al blogger filo-Cremlino Konstantin Dolgov, come riporta il Kyiv Independent.

“I gruppi del Corpo dei Volontari russi stanno entrando senza vergogna nella regione di Belgorod”, ha affermato Prigozhin: le forze armate russe “non sono assolutamente pronte a resistere”, ha aggiunto.

Prigozhin ritiene inoltre che l’Ucraina abbia attualmente uno degli eserciti più forti del mondo. Gli ucraini, ha spiegato, sono “altamente organizzati, altamente addestrati, la loro intelligence è ai massimi livelli e possono operare con uguale successo con qualsiasi sistema militare, compresi quelli sovietici e della Nato”.

Secondo il capo della milizia privata, “la guerra ha reso l’Ucraina la nazione più famosa del mondo. Paradossalmente, la Russia voleva smilitarizzare l’Ucraina, ma invece l’ha militarizzata con le migliori armi del mondo”.

Prigozhin ha dichiarato che gli obiettivi della guerra di “smilitarizzazione” e “denazificazione” sono completamente falliti. “Abbiamo fatto dell’Ucraina una nazione che è conosciuta da tutti in tutto il mondo. Sono come i greci o i romani nel loro periodo di massimo splendore. L’Ucraina è diventata un Paese conosciuto ovunque”, ha detto.

Per quanto riguarda la “smilitarizzazione”: “Se l’Ucraina all’inizio dell’operazione speciale aveva 500 carri armati, ora ne ha cinquemila. Se allora erano in grado di mettere in campo 20mila soldati, ora ne hanno 400mila. Come abbiamo fatto? I due obiettivi chiave della guerra non solo sono falliti per la Russia, ma hanno funzionato al contrario”, ha detto.

Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov ha parlato in tv di nuove azioni in tre regioni russe, dopo quelle che Mosca ha definito operazioni di sabotatori nella regione di Belgorod: “Ci saranno dei passi avanti in altre regioni di confine della Russia finché il regime criminale di Putin non porrà fine alla sua guerra contro l’Ucraina. I russi non si sentiranno al sicuro in nessun angolo della Federazione”, ha detto, come riporta Unian.

“Bryansk, Kursk, Voronezh e altre regioni non possono essere sicure, dato il numero di cittadini russi che sono contro il regime”, ha aggiunto Danilov.

Imputando l’incursione a Belgorod alle forze di Kiev, il ministero della Difesa russo ha replicato che la Russia risponderà “prontamente e con fermezza” ad eventuali altre incursioni sul suo territorio.

“I combattenti del ‘Corpo dei volontari russi’ e della legione ‘Libertà della Russia’ hanno distrutto l’equipaggiamento delle forze di sicurezza del Cremlino nella regione di Belgorod”: lo scrivono su Telegram i cosiddetti partigiani russi che lunedì sono entrati nella regione di Belgorod attaccando le forze militari della Federazione. I combattenti hanno postato le foto degli armamenti delle forze di sicurezza russe bruciati.

Belgorod
Belgorod

Secondo alcuni canali Telegram russi, citati dai media ucraini, la nave da guerra di Mosca Ivan Khurs sarebbe stata attaccata da tre droni (uav) marittimi mentre attraversava il Bosforo.

In seguito alla notizia dell’attacco alla nave, le autorità della Crimea hanno annunciato la chiusura del ponte di Crimea spiegando che la causa erano delle esercitazioni militari nella zona, riporta Unian. Il ponte è poi stato riaperto.

L’attacco alla nave Khurs sarebbe avvenuto in acque neutrali, “c’è motivo di credere che i droni siano stati lanciati da una nave civile commerciale”, scrive il canale Rybar: “L’attacco è avvenuto alle 05.30 dopo che la Khurs aveva superato lo stretto del Bosforo, 40 miglia nautiche a nord. L’attacco è stato respinto con successo, la nave non è stata danneggiata”.

L’Ivan Khurs è la nave da ricognizione più moderna della Marina russa. Svolge compiti di comunicazione, gestione della flotta, ricognizione radio e guerra elettronica. L’equipaggiamento della nave rileva i segnali radio in tutte le bande di frequenza e ne localizza la fonte.

I russi, nel mentre, continuano a portare uomini e mezzi dentro vicino a ciascuna delle unità di potenza della centrale nucleare occupata di Zaporozhzhia che è ” effettivamente utilizzata come base logistica e militare”. Lo denuncia la direzione principale dell’intelligence di Kiev come riportano i media ucraini. “Nonostante i numerosi appelli dell’Aiea e dei leader mondiali, gli occupanti non riducono la loro presenza nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ora sul territorio delle unità di potenza n. 1, 2, 4 sono presenti in modo permanente personale russo, veicoli blindati e camion”.

L’attuale espansione della Nato è guidata dalle stesse ambizioni delle politiche hitleriane: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in occasione di un incontro internazionale di alti rappresentanti per le questioni di sicurezza. Lo riporta la Tass.

“In effetti, l’espansione sconsiderata della Nato riflette le stesse idee di quelle che guidavano la politica della ‘Drang nach Osten’ (Spinta verso l’est) di (Adolf) Hitler”, ha affermato Lavrov.

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