Russia-Ucraina: Putin risponde alle proposte emerse tra Stati Uniti e Ucraina a Riad
Vladimir Putin risponde alla proposta di tregua tra Stati Uniti e Ucraina. Mosca chiede garanzie per una pace duratura, mentre Trump e Zelensky reagiscono con cautela.
Russia-Ucraina: Putin risponde alle proposte emerse tra Stati Uniti e Ucraina a Riad
La Russia ha risposto ufficialmente alla proposta di cessate il fuoco avanzata dagli Stati Uniti nell’ambito dei negoziati per una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere favorevole in linea di principio a una tregua, ma solo se l’accordo garantirà una pace duratura e affronterà le cause profonde della crisi.
Le dichiarazioni di Putin sono arrivate nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, durante la quale il leader del Cremlino ha specificato una serie di condizioni necessarie affinché la Russia possa accettare un cessate il fuoco.
Le condizioni poste da Mosca
Putin ha elencato diversi punti che, secondo Mosca, devono essere chiariti prima di accettare la tregua:
- Situazione sul campo: Il presidente russo ha sottolineato che la Russia sta avanzando su diversi fronti e che ogni negoziato dovrà basarsi sulla realtà militare attuale.
- Accerchiamento ucraino nel Kursk: Putin ha affermato che le truppe russe hanno ormai circondato le forze ucraine nella regione di Kursk, rendendo la loro fuga “quasi impossibile”. Secondo il Cremlino, Kiev avrebbe tutto l’interesse ad accettare un cessate il fuoco di 30 giorni per evitare pesanti perdite.
- Timori sulla tregua: Putin teme che l’Ucraina possa sfruttare la tregua per ricevere nuove armi dall’Occidente e rafforzare la mobilitazione delle proprie truppe. “Non è chiaro come verrebbe gestita la situazione sulla linea di contatto in caso di cessate il fuoco”, ha dichiarato.
- Chi garantirà il rispetto della tregua?: Putin ha sollevato dubbi su chi dovrebbe monitorare il rispetto del cessate il fuoco lungo i 2.000 km della linea di contatto, domandandosi chi sarebbe responsabile in caso di violazioni.
- Le richieste territoriali: Mosca insiste sul riconoscimento della sovranità russa sulle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, oltre alla Crimea, annessa nel 2014.
Zelensky: “Putin è un manipolatore”
Dal fronte ucraino, la risposta è stata più dura. Il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato Putin di voler sabotare la proposta americana ponendo condizioni impossibili. “Abbiamo sentito le solite manipolazioni del dittatore russo“, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che il Cremlino non sarebbe davvero interessato alla pace.
Trump: “Segnali promettenti, ma incomplete”
Il presidente americano Donald Trump, che ha incontrato il segretario generale della NATO Mark Rutte, ha definito le dichiarazioni di Putin “promettenti ma incomplete”. Trump ha dichiarato di voler incontrare il presidente russo per discutere di persona i dettagli della proposta. Nel frattempo, il suo inviato speciale Steve Witkoff ha già avuto colloqui diretti con Putin al Cremlino.
Il ruolo della comunità internazionale
Anche altri attori internazionali hanno espresso il loro punto di vista sulla proposta di cessate il fuoco:
- Arabia Saudita: Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha espresso il sostegno di Riad a “tutte le iniziative” che possano porre fine alla guerra, ribadendo l’impegno saudita per facilitare il dialogo tra le parti.
- Cina: Pechino ha dichiarato di sostenere un accordo di pace “duraturo ed equo” e si è detta disponibile a giocare un ruolo attivo nella mediazione.
- Cremlino “cautamente ottimista”: Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Mosca è cautamente ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo con Washington.
Prossimi passi: verso un colloquio Putin-Trump?
Secondo il Cremlino, una telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump potrebbe essere il prossimo passo per chiarire le condizioni della tregua. Tuttavia, Mosca insiste sulla necessità di negoziati approfonditi per evitare che il cessate il fuoco venga sfruttato a vantaggio dell’Ucraina.
La situazione resta fluida e incerta, con i combattimenti che continuano e le parti ancora lontane da un’intesa definitiva. I prossimi giorni saranno cruciali per capire se la diplomazia potrà davvero fermare la guerra o se il conflitto proseguirà.
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