Spagna, Pedro Sanchez chiede la fiducia per la nascita del nuovo governo spagnolo
Il Primo Ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha chiesto il voto di fiducia per la nascita del nuovo governo spagnolo. Centinaia di migliaia di persone si sono riunite a Madrid, a Barcellona, in Andalusia e a Bilbao, per protesta.
Spagna, Pedro Sanchez chiede la fiducia per la nascita del nuovo governo spagnolo
Il Primo Ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha chiesto il voto di fiducia per la nascita del nuovo governo spagnolo. Centinaia di migliaia di persone si sono riunite a Madrid, a Barcellona, in Andalusia e a Bilbao, per protesta.
Pedro Sanchez, del Partito Socialista, è stato nominato dal re per la formazione del nuovo governo dopo che il leader del Partito popolare, Alberto Núñez Feijóo, ha ottenuto la maggioranza.
Attualmente Pedro Sanchez conta 179 voti a favore, precisamente 3 in più della maggioranza assoluta.
La richiesta di voto di fiducia per la nascita del nuovo governo ha creato un’occasione sia per un confronto con Feijoo sull’amnistia per gli indipendentisti catalani che per l’intervento dei deputati nazionalisti.
Pedro Sanchez ha rilasciato alcune dichiarazioni chiarendo la sua posizione “Concederemo l’amnistia, perché le circostanze sono quelle che sono: tocca fare di necessità virtù in nome della Spagna, dell’interesse nazionale, per difendere il progresso sociale, per superare le fratture del passato. Il problema del Pp e di Vox non è l’amnistia ma che non hanno accettato il risultato elettorale”, ha affermato il primo ministro spagnolo, “È una misura completamente legale e costituzionale come ce ne sono state tante in Europa. Chiedo al Pp che abbia senso di responsabilità. Prenda le distanze dal trumpismo di Vox”.
In merito alle manifestazioni che svolte in piazza, Pedro Sanchez ha affermato “Ci sono state tantissime manifestazioni convocate dal Pp e da Vox: voglio esprimere totale rispetto nei confronti di chi ha protestato in modo pacifico, sottolineo, pacifico. Manifestare è un diritto fondamentale previsto dalla Costituzione. Qui oggi e domani ascolteremo, attraverso i loro rappresentanti, la voce dei 25 milioni di elettori che hanno votato mesi come prevede la nostra Costituzione”.
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