Lo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina: Pechino risponde ai dazi di Trump e promette di imporre altre tariffe
La tensione economica tra Stati Uniti e Cina ha raggiunto nuovi livelli con l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di raddoppiare i dazi sui prodotti cinesi dal 10% al 20%.
La reazione di Pechino non si è fatta attendere: il governo cinese ha promesso di “combattere fino alla fine”, imponendo nuove tariffe su una vasta gamma di prodotti americani e inserendo ulteriori aziende statunitensi nella sua lista di entità inaffidabili.
L’inasprimento dei dazi da parte di Trump
Durante il lungo discorso al Congresso, Donald Trump ha annunciato la decisione di raddoppiare i dazi imposti sui beni cinesi, portandoli dal 10% al 20%. Questa mossa fa parte di una strategia più ampia per riequilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti con Pechino e per esercitare una pressione economica sul gigante asiatico. Tuttavia, questa escalation ha immediatamente generato una risposta ferma da parte delle autorità cinesi.
L’ambasciata cinese negli Stati Uniti ha dichiarato su X: “Se gli Stati Uniti vogliono la guerra, che sia tariffaria, commerciale o di qualsiasi altro tipo, siamo pronti a combatterla fino alla fine. Esortiamo gli Stati Uniti a smettere di essere autoritari e a tornare al più presto sulla strada giusta del dialogo e della cooperazione“. Il messaggio diffuso rappresenta un chiaro segnale della volontà di Pechino di rispondere con fermezza all’offensiva statunitense.
Le contromisure della Cina
Per rispondere all’inasprimento delle tariffe da parte di Washington, la Cina ha imposto dazi fino al 15% su vari prodotti agricoli statunitensi, tra cui pollo, maiale, soia e manzo. Inoltre, Pechino ha deciso di inserire altre dieci aziende americane nella sua lista di entità inaffidabili, impedendo loro di operare nel mercato cinese e di effettuare nuovi investimenti.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha ribadito che “esercitare una pressione estrema sulla Cina è un obiettivo sbagliato e un calcolo errato“. Lin ha inoltre esortato gli Stati Uniti a tornare sulla via del dialogo e della cooperazione, sottolineando che la Cina è pronta a resistere a qualsiasi tentativo di coercizione economica.
Le conseguenze economiche e politiche della guerra commerciale
L’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sta avendo ripercussioni a livello globale. Gli analisti sottolineano che i nuovi dazi cinesi sui prodotti agricoli americani sono mirati a esercitare una pressione politica su Trump, poiché colpiscono uno dei settori economici più importanti per il suo elettorato. Durante la precedente guerra commerciale tra i due Paesi, gli agricoltori statunitensi avevano già subito pesanti perdite a causa delle ritorsioni cinesi e avevano dovuto cercare nuovi mercati per le loro esportazioni.
Sul fronte statunitense, il Segretario alla Difesa Peter Hegseth ha dichiarato che, pur non cercando un conflitto con la Cina, gli Stati Uniti sono “preparati” ad affrontare qualsiasi scenario. “Viviamo in un mondo pericoloso con potenze emergenti che hanno ideologie molto diverse dalle nostre. Se vogliamo scoraggiare la guerra con la Cina, dobbiamo essere forti“, ha affermato Hegseth.
Prospettive future e possibili sviluppi
L’intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe portare a conseguenze economiche di vasta portata.
Intanto, il Regno Unito sembra essere momentaneamente esente dalle nuove misure tariffarie imposte dagli Stati Uniti, anche se alcune restrizioni colpiranno specifici prodotti senza distinzione di Paese di origine.
D’altra parte, la Cina continua la sua strategia di diversificazione dei partner commerciali. L’aumento dei dazi sulla soia statunitense potrebbe favorire l’importazione del prodotto dal Brasile e dall’Argentina, mentre il blocco delle esportazioni di determinati beni tecnologici verso le aziende americane potrebbe avere effetti negativi sull’industria statunitense.
Lo scontro commerciale tra le due superpotenze sembra dunque destinata a proseguire, con il rischio di un ulteriore inasprimento delle relazioni diplomatiche ed economiche tra Washington e Pechino.
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