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Il Presidente russo alza il livello di minaccia nucleare fino ai confini dell’Europa: armi nucleari tattiche in Bielorussia

Il segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale ucraino: «Minsk come “ostaggio nucleare”»

Il Presidente russo alza il livello di minaccia nucleare fino ai confini dell’Europa: armi nucleari tattiche in Bielorussia.

Il Presidente russo alza il livello di minaccia nucleare fino ai confini dell’Europa con l’annuncio che dal primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia.
Nel solito gioco di scarico delle responsabilità il Presidente russo dice che non si tratta di una scelta insolita e precisa che non saranno trasferite le armi nucleari in dotazione a Mosca ma che le “metteremo li per addestrare i militari Bielorussi come hanno fatto gli Sati Uniti in Europa. Dieci aerei sono pronti a utilizzare questo tipo di arma» -continua- «mentre ad aprile inizieremo ad addestrare gli equipaggi».

Mentre a Minsk è già stato consegnato il sistema missilistico Iskander in grado di trasportare testate nucleari in attesa che si sblocchi la loro richiesta di entrare a far parte della NATO, Svezia e Finlandia restano compatti in funzione anti-russa.
I comandanti delle forze aeree di Stoccolma e Helsinki hanno firmato con gli omologhi di Norvegia e Danimarca una lettera di intenti per creare una difesa aerea nordica unificata con l’obiettivo di contrastare la crescente minaccia di Mosca
«La Russia sta tenendo Minsk come “ostaggio nucleare”», lo afferma il segretario del Consiglio di sicurezza e Difesa Nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, riferendosi all’annuncio di ieri del Presidente russo Vladimir Putin di voler spiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia.
«La mossa rappresenta un passo verso la destabilizzazione interna del Paese», aggiunge Danilov in un Tweet.

Vladimir Putin
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