Guerra in Ucraina: gli ultimi sviluppi dopo il Vertice di Londra e le dichiarazioni dal Cremlino
La guerra in Ucraina continua tra attacchi russi e appelli di Zelensky per una pace giusta. L'UE propone una tregua, mentre il Cremlino accusa Kiev di ostacolare i negoziati
Guerra in Ucraina: gli ultimi sviluppi dopo il Vertice di Londra e le dichiarazioni dal Cremlino
La crisi ucraina continua a essere al centro della politica internazionale, con nuovi sviluppi e dichiarazioni che evidenziano le tensioni tra le potenze mondiali. Da un lato, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede maggiore supporto militare e diplomatico dall’Occidente, dall’altro il Cremlino accusa Kiev di ostacolare il processo di pace. In questo scenario, la politica estera degli Stati Uniti, mediatore principale insieme all’Europa, orientata sotto l’amministrazione di Donald Trump, assume un ruolo cruciale.
Il nuovo assetto della politica estera USA e le reazioni internazionali
Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino ha affermato che il cambiamento nella politica estera americana sotto Trump “coincide in gran parte” con la visione di Mosca. Sebbene non abbia fornito dettagli specifici, le sue parole suggeriscono un allineamento su alcune questioni internazionali, un fattore che potrebbe modificare gli equilibri tra Russia, Stati Uniti e Unione Europea.
Le dichiarazioni dal Cremlino arrivano a seguito della giornata di ieri, Domenica 2 marzo, giornata nella quale a Londra si è tenuto un vertice tra i leader dell’UE e il presidente ucraino Zelensky, dove la premier italiana Giorgia Meloni ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia a Kiev. Francia e Regno Unito hanno avanzato una proposta di tregua di un mese in Ucraina, che includerebbe la cessazione delle ostilità nello spazio aereo, nei mari e nelle infrastrutture energetiche. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato o che l’obiettivo della proposta è quello di allentare le tensioni e creare le basi per un possibile negoziato.
Zelensky e il confronto con Trump
Interrogato dai giornalisti a Londra sul suo recente incontro alla Casa Bianca con Donald Trump, Zelensky ha evitato di commentare l’incontro nei dettagli, ma ha insistito sul fatto che sarebbe pronto a parlare di nuovo con Trump, a patto di affrontare i “veri problemi” della crisi ucraina.
Il leader ucraino ha sottolineato di non essersi recato negli USA per “provare” a ottenere supporto, ma per risolvere i problemi concreti del conflitto. Ha inoltre evidenziato il lungo viaggio intrapreso per partecipare all’incontro, interpretandolo come un segno di rispetto verso il ruolo degli Stati Uniti nella crisi ucraina.
Le accuse del Cremlino: “Zelensky non vuole la pace”
Le dichiarazioni di Zelensky sono state duramente contestate dal Cremlino. Peskov ha affermato che il presidente ucraino “non vuole la pace” e che qualcuno dovrebbe “costringerlo a volerla”. Secondo Mosca, la responsabilità del prolungarsi del conflitto ricade in gran parte su Kiev e sui suoi alleati occidentali.
“Se gli europei riusciranno a far cambiare idea a Zelensky, onore e lode a loro”, ha aggiunto Peskov, lasciando intendere che la Russia vedrebbe di buon occhio un’eventuale pressione diplomatica esercitata dall’Unione Europea per un cessate il fuoco.
Zelensky: “Mosca bombarda, chi vuole negoziati non attacca i civili”
A fronte delle accuse russe, Zelensky ha pubblicato un video sui suoi canali social denunciando l’intensificarsi degli attacchi russi contro l’Ucraina. Il presidente ucraino ha dichiarato che “nell’ultima settimana sono stati lanciati più di 1.050 droni d’attacco, circa 1.300 bombe aeree e più di 20 missili balistici” contro obiettivi civili e infrastrutture strategiche. “Chi cerca di negoziare non colpisce deliberatamente i civili con missili balistici”, ha affermato Zelensky.
Il Ruolo di Trump e i contatti con Putin
Un ulteriore elemento di tensione riguarda i contatti tra Donald Trump e Vladimir Putin. Dopo la telefonata tra i due leader avvenuta il 12 febbraio scorso, il Cremlino ha dichiarato che “non ci sono stati ulteriori contatti da rendere pubblici”.
Intanto, la stessa Mosca ha puntato il dito contro Zelensky per il suo recente alterco con Trump nello Studio Ovale. Secondo Peskov, il leader ucraino avrebbe dimostrato una “totale mancanza di capacità diplomatiche”, contribuendo a inasprire ulteriormente le relazioni tra Kiev e Washington.
Il futuro della guerra in Ucraina
La guerra in Ucraina continua a essere una questione centrale negli equilibri geopolitici globali. Il cambiamento nella politica estera americana sotto Trump, le tensioni tra Zelensky e il Cremlino e il ruolo dell’Europa nella ricerca di una tregua sono tutti elementi che influenzeranno il futuro del conflitto.
Mentre Kiev chiede maggiore supporto e denuncia le violenze russe, Mosca accusa l’Ucraina di ostacolare i negoziati. Il ruolo di Europa e Stati Uniti resta dunque cruciale per mediare un accordo di pace, evitando la possibilità che il conflitto continui ad aggravarsi, con conseguenze sempre più imprevedibili per la sicurezza globale.
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