Carovita, il 13% delle famiglie ritiene il proprio reddito insufficiente.
L’aumento del costo della vita nell’ultimo anno, dovuto all’impennata dei prezzi di beni e servizi, sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie italiane.
Emerge da uno studio di Nomisma, che evidenzia come il 13% delle famiglie italiane ritenga il proprio reddito insufficiente a far fronte alle necessità primarie, ovvero le spese irrinunciabili come i generi alimentari, oppure quelle legate alla casa come l’affitto, il mutuo, le bollette, e così via.
A fianco di queste, c’è poi un 43% di famiglie che valuta la propria condizione reddituale appena sufficiente a far fronte a tali spese.
Tra le categorie più fragili spiccano i giovani, le famiglie numerose con figli piccoli e le famiglie che si prendono cura di persone non autosufficienti.
Per far fronte ai rincari energetici le famiglie hanno dovuto innanzitutto comprimere le spese ritenute “superflue”, vale a dire quelle per il tempo libero, per le attività culturali e per quelle sportive.
Il 39% delle famiglie che si è dichiarata in difficoltà nel pagare le bollette ha dovuto ridurre anche spese basilari come quelle sanitarie, il 31% ha tagliato le spese in istruzione, mentre il 27% ha manifestato difficoltà nel pagare il mutuo o l’affitto della propria abitazione. E volgendo lo sguardo ai prossimi mesi, il numero di famiglie che teme di poter incontrare forti difficoltà nel pagare le utenze sale al 24%.
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