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UE: nuove misure per proteggere acque superficiali e sotterranee e rafforzare la resilienza idrica

Accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio UE: nuovi limiti per PFAS, pesticidi, farmaci e sostanze pericolose nelle acque europee entro il 2027.

UE: nuove misure per proteggere acque superficiali e sotterranee e rafforzare la resilienza idrica.

Bruxelles, 24 settembre 2025 – La Commissione europea ha accolto con favore l’accordo politico provvisorio raggiunto ieri tra Parlamento europeo e Consiglio sulla proposta di aggiornamento degli elenchi degli inquinanti delle acque. Si tratta di un passo fondamentale per rafforzare la resilienza idrica dell’Unione europea e per avvicinarsi all’obiettivo di inquinamento zero, fissato dal Green Deal europeo.

Con questa revisione, tre atti legislativi chiave saranno adattati:

  • la Direttiva quadro sulle acque (WFD),
  • la Direttiva sugli standard di qualità ambientale (EQSD),
  • la Direttiva sulle acque sotterranee (GWD).

Le nuove regole allineano la normativa comunitaria agli ultimi pareri scientifici e introducono controlli più severi su sostanze emergenti e inquinanti già noti.

Nuove sostanze sotto osservazione

L’accordo include l’aggiunta agli elenchi di sostanze con effetti nocivi ben documentati per la salute umana e l’ambiente. Tra queste figurano:

  • PFAS (“forever chemicals”): introdotti nuovi standard europei di qualità per 25 composti nelle acque superficiali, inclusi l’acido trifluoroacetico (TFA), e per i 4 più pericolosi nelle acque sotterranee. Inoltre, in linea con la Direttiva sulle acque potabili, sarà monitorato un gruppo di 20 PFAS nelle falde, principale fonte di acqua potabile in molti Stati membri.
  • Pesticidi e prodotti di degradazione dei pesticidi.
  • Bisfenolo A, plastificante usato negli imballaggi.
  • Interferenti endocrini, con test obbligatori per valutarne l’impatto.
  • Farmaci, tra cui antidolorifici, antinfiammatori e antibiotici.

L’accordo aggiorna anche i limiti per le sostanze già in elenco e trasferisce sei inquinanti, ormai non più a rischio a livello UE grazie alle restrizioni introdotte, negli elenchi degli inquinanti di rilevanza nazionale.

Semplificazione e deroghe mirate

Per rendere più agevole l’applicazione, il nuovo quadro introduce deroghe a breve termine al principio di non deterioramento della qualità e quantità delle acque. Gli Stati membri potranno applicare procedure semplificate a condizione che l’inquinamento non aumenti né comprometta la protezione ambientale o sanitaria.

Altri strumenti di semplificazione includono:

  • riduzione degli oneri amministrativi per gli Stati membri,
  • requisiti di rendicontazione più snelli,
  • maggiore condivisione dei dati di monitoraggio attraverso strumenti digitali,
  • rafforzamento della cooperazione transfrontaliera, con obbligo di avvisi a valle in caso di incidenti nei bacini fluviali.

Tempistiche e prossimi passi

Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora adottare formalmente la nuova direttiva, che entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

Gli Stati membri avranno tempo fino al 22 dicembre 2027 per recepire le modifiche alle tre direttive pertinenti e applicare le nuove prescrizioni.

Un tassello del Green Deal e del Piano “Zero Pollution”

La proposta iniziale della Commissione era stata presentata il 26 ottobre 2022. L’aggiornamento degli elenchi di inquinanti rientra tra le azioni del Piano d’azione per l’inquinamento zero e della Strategia europea per la resilienza idrica.

La Direttiva quadro sulle acque rappresenta il pilastro della legislazione europea in materia e richiede agli Stati membri di proteggere e gestire in modo sostenibile le risorse idriche tramite i Piani di gestione dei bacini idrografici (RBMPs) e i Programmi di misure (PoMs). L’obiettivo è garantire lo “stato buono” delle acque, sia sotto il profilo chimico che ecologico, prevenendo il deterioramento.

Gli elenchi delle sostanze prioritarie devono essere rivisti ogni sei anni, proprio per tener conto delle evoluzioni scientifiche e tecnologiche.

Le dichiarazioni

Jessika Roswall, Commissaria per l’Ambiente, la Resilienza idrica e l’Economia circolare competitiva, ha commentato:

“L’accordo di oggi è un passo importante per garantire acque più pulite a tutti gli europei. Stiamo facendo un grande passo avanti per limitare l’inquinamento da PFAS, pesticidi e altre sostanze pericolose. È in linea con l’ambizione della Strategia europea per la resilienza idrica: rendere l’Europa più resistente di fronte alle sfide legate all’acqua. Acque pulite significano benefici per le persone, per l’ambiente e per l’economia: un investimento che ripagherà più volte.”

Con l’adozione di queste nuove misure, l’UE rafforza la propria capacità di tutelare una delle risorse più preziose e vulnerabili: l’acqua. La protezione delle falde e delle acque superficiali diventa così non solo una questione ambientale, ma anche un pilastro di salute pubblica, sicurezza alimentare e competitività economica.

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