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Verona: nasce “Apprendere le Parole” l’App che permette di rendere la lingua Italiana sempre più accessibile ai bambini non udenti

La lingua italiana è sempre più accessibile alle bambine e ai bambini non udenti, grazie all'invenzione dell'app "Apprendere le Parole" concepita dalla veronese Debora Musola

Verona: nasce “Apprendere le Parole” l’App che permette di rendere la lingua Italiana sempre più accessibile ai bambini non udenti

Un supporto che permette di ampliare il vocabolario anche di chi vuole imparare l’italiano come lingua L2.

L’uso è facilitato e accessibile a tutti e tutte tramite un menù a tendina che rimanda a varie aree di lavoro con nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e pronomi.

Le parole come ciliegie: una tira l’altra. Più se ne conoscono e più si può dialogare, esprimere le proprie idee e formare una comunità sempre più coesa e comunicativa. È l’obiettivo della web app gratuita “Apprendere parole”, creata dalla linguista e logogenista veronese Debora Musola della Cooperativa Logogenia Onlus, con il contributo di Fondazione Cattolica, Pio istituto dei sordi, Fondazione Cariplo, Banca d’Italia e la supervisione del dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione di Padova.

La web app è nata per poter ampliare il vocabolario lessicale dell’italiano di tutti i bambini e le bambine non udenti, che possono avere un repertorio linguistico ridotto a causa della sordità, limitando la loro interazione con la lingua che ora diventa accessibile in quanto scritta a video. Il supporto è inoltre fruibile anche a tutti gli utenti che vogliono imparare l’italiano come L2.

Il logo scelto è una ciliegia, perché per le parole vale la stessa regola delle ciliegie, cioè una tira l’altra. L’uso è veramente facile e accessibile a tutti, utilizzando un menù a tendina che permette di accedere a tutte le aree di lavoro, con la possibilità di conoscere nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e pronomi.

Le parole inserite sono quelle di base del vocabolario italiano di alta frequenza e di elevato uso quotidiano. In ogni area di lavoro il primo step consente di scoprire i significato dei nomi attraverso una sorta di gioco con l’obiettivo di abbinare un nome al disegno corrispondente attraverso un’indicazione precisa (es. “tocca l’albero”), in modo da avere anche un riscontro visivo ma soprattutto un immediato feedback positivo o negativo in caso di errore. Il margine di errore è del 50 percento, cioè due immagini, evitando così di dover fare troppe scelte.

“Apprendere parole” è sul sito www.apprendereparole.it e attualmente si può utilizzare senza registrazione. A breve sarà creato un form che permetterà ad ogni utente di creare un percorso personalizzato, permettendo all’applicazione di fornire esercizi personalizzati per migliorare il proprio livello.

La app è stata presentata in sala Delaini durante la Commissione Consiliare 5^. Sono intervenuti l’assessora alle politiche Scolastiche ed educative, la presidente Commissione Consiliare 5^, Debora Musola, il presidente Ente Nazionale Sordi ENS Verona Pierluigi Corbellari accompagnato dall’interprete LIS e, in collegamento, l’attrice sorda Alessandra Marigonda.

“Questi sono strumenti che favoriscono le relazioni e la realizzazione di séafferma l’assessora alle Politiche scolastiche ed educativequindi il primo mattoncino della partecipazione alla comunità. Adesso sta a tutti noi farla arrivare a chi ne può trarre beneficio”.

“La cosa interessante di questa app non è solo che è arricchente per il linguaggio di bambini e bambine non udenti ma anche per i migranticommenta la presidente Commissione consiliare 5^ -. È anche interessante perché ‘personalizza’ le difficoltà, nel senso che ripresenta le relazioni morfosintattiche tra le parole quando le risposte non sono esatte”

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