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CAMBIA LINGUA

Tutelarsi dai pericoli del web, ne parla ancora una volta Razzante

Come tutelare la privacy, l’immagine e la verità delle notizie dai pericoli del web e della nuova informazione? Ne hanno parlato in un dibattito molto partecipato personalità importanti delle istituzioni e del mondo della comunicazione tenuto a Milano a Palazzo Cusani per presentare la ottava edizione del Manuale del Diritto e dell’Informazione del professor Ruben Razzante. Docente alla Cattolica e volto noto televisivo Razzante ha voluto ancora una volta portare all’attenzione del grande pubblico, che di web e informazione digitale si abbevera, dei temi delicati ma con un linguaggio chiaro. Insisme a lui sul palco per un saluto il Presidente della Regione Attilio Fontana, il presidente della Rai, Marcello Foa, il presidente di Confindustria Digitale Cesare Avenia, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano Vinicio Nardo, il presidente del Tribunale di Milano Roberto Bichi e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti. Moderati da Sandro Neri (direttore de Il Giorno), gli illustri relatori hanno dipinto un quadro a tinte fosche dei rischi che si corrono nella nuova comunicazione, nell’era della rivoluzione digitale. La rivoluzione digitale va avanti e bisogna comunque tenerne conto e cercare di migliorare le leggi. «Sono sì preoccupato, ma fondamentalmente ottimista, perché consapevole dei progressi che sono stati fatti – ha spiegato Razzante – Tre anni fa  la normativa sulla privacy era molto diversa, ora con il Gdpr, una conquista della civiltà giuridica, sono stati posti dei paletti in difesa della persona e della sua dignità; serve tanta educazione digitale, tanta cultura digitale e poi tanta auto-tutela degli utenti. A volte siamo noi stessi che ci scaviamo la fossa da soli, pubblicando contenuti di cui ci pentiamo». Una parola di difesa anche di chi informa e spesso è vittima e non carnefice dei nuovi sistemi: «È vero che si deve tutelare la persona dal giornalista che la diffama, ma anche i giornalisti subiscono le loro gogne quotidiane. E nonostante la libertà della rete, rischiano il linciaggio, l’ostracismo, la censura di chi non ammette opinioni fuori dal coro, di chi è pronto a sporgere querele per un parere che non condivide, o a bollare come fake news ciò che non è in linea con la sua ideologia». In definitiva informarsi sulle leggi e le opportunità del web resta fondamentale.

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