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CAMBIA LINGUA

80 ANNI FA OGGI NASCEVA NANNI SVAMPA, IL “JOHN LENNON” DI MILANO

Il 28 Febbraio del 1938 a Milano in una casa di P.ta Venezia veniva partorita quella che sarebbe diventata circa vent’anni dopo una delle figure artistiche più emblematiche della Milano della prima repubblica: Nanni Svampa venuto a mancare solo sei mesi fa.

Negli anni ’60 la musica e lo spettacolo milanese erano una entità unica che offrì alla città e all’Italia artisti che sarebbero rimasti nella mente e nel cuore di molti: spiccano i nomi di Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Mina, Ivan Della Mea e naturalmente di Svampa e del gruppo musicale cabarettista di cui era componente, I Gufi. Questo Quartetto formato, oltre che da Nanni Svampa, da Gianni Magni, Roberto Brivio e Lino Patruno raccolse quattro spiriti delle periferie di Milano diversi ma con punti in comune per raccontare una città che ormai non esiste più. Una Milano in cui Porta Romana era periferia, in cui uscire la sera significava andare per osterie a cantare della Ligera (la storica malavita milanese) e dove personaggi vari e caratteristici camminavano per le strade parlando in dialetto.

Nanni Svampa cominciò come solista con l’album Nanni Svampa Canta Brassens. Un’opera musicale nella quale, come spesso fecero anche altri grandi della musica italiana come Fabrizio De André, traduceva nel proprio idioma alcuni brani del cantautore francese Brassens. Seguirono i cinque anni co I Gufi durante i quali rivisitò brani storici della tradizione lombarda e non solo spaziando da La Balilla a Sant’Antonieu allu diserte; ma anche componendo irriverenti brani originali come Funeral Show o Io vado in banca. Anche dopo che il gruppo si sciolse Svampa continuò a cantare e divertire da solo e spesso in compagnia dei suoi vecchi compagni fino alla morte avvenuta nell’Agosto del 2017.

Per molti Nanni Svampa fu un punto di riferimento come musicista, come cabarettista e come uomo di spettacolo: fu Enzo Iacchetti a dire che I Gufi erano come i Beatles e, quindi, Svampa come John Lennon.

Un uomo che ha saputo non solo interpretare un’epoca nella sua attualità ma anche viverla nel paragone con le epoche passate facendo spesso, ovviamente nello stile che gli era proprio, riflessioni sul ventennio fascista e sulle speranze e i sogni della resistenza partigiana.

Oggi, esattamente ottant’anni fa nasceva Nanni Svampa: un uomo la cui musica avrebbe significato molto per molti che ancora oggi amano ricordarlo per la sua satira pungente e mai frivola oltre che per la sua musica coinvolgente e i suoi testi in dialetto milanese o in lingua italiana che fossero.

Articolo di Daniel Bidussa

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