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Udine, arrestato 44enne in Austria per reati predatori commessi in Italia

Udine, il 29 aprile scorso, la Polizia austriaca ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso in data 01.06.2019 dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Trieste, nei confronti del 44 enne CURCA Gabriel.

Il cittadino rumeno deve scontare una pena di 2 anni 3 mesi e 18 giorni, emessa a seguito delle condanne dei Tribunali di Udine, Venezia e delle Corti D’Appello di Bologna e Venezia, per fatti occorsi a Tarvisio (Ud), Mestre (Ve) e Modena fra il 2006 ed il 2015.
L’uomo annovera numerose denunce Italia per reati di natura predatoria, fin dal 2005, per cui ha già sofferto di periodi di carcerazione.
Le condanne riguardano il deferimento per furto aggravato di una vettura ed un motore marino, compiuto unitamente ad altri due connazionali, avvenuto il 9 marzo 2007 a Mestre. I tre venivano sopresi dal personale delle Volanti di Venezia, a bordo del mezzo asportato, al cui interno era stato collocato un motore marino, rubato da un’imbarcazione, ormeggiata nelle vicinanze del controllo.
Nel 2007, veniva coinvolto in un’indagine della Questura di Modena, quale componente di una consorteria italo-rumena-albanese che gestiva la prostituzione di diverse donne provenienti dall’est europa, agevolandone anche il loro ingresso clandestino sul territorio nazionale dal settembre 2004 al 2007 in quella città. A conclusione dell’investigazione, veniva sottoposto, unitamente ad un cittadino albanese a misura cautelare, mentre, nello stesso contesto, venivano indagate a vario titolo altre 12 persone.
Nel gennaio 2015, veniva deferito dalla Polizia di Frontiera di Tarvisio perché identificato in quella località, in entrata stato, risultando destinatario del provvedimento di allontanamento emesso dal Questore di Trento, perché soggetto pericoloso. Nella stessa circostanza, veniva tratto in arresto perché ricercato, per l’espiazione di un provvedimento di cattura della Procura di Trento. Scontata la pena, veniva scarcerato, risultando successivamente irreperibile in Italia.
A seguito del provvedimento di condanna, le lunghe e articolate indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, inizialmente permettevano di accertare che il predetto aveva lasciato l’Italia per fare ritorno la nazione di origine, ed in seguito davano conto che il latitante si era trasferito in Austria, nella città austriaca di Graz dove veniva localizzato dalla Polizia e tratto in arresto in esito al dispositivo della Procura Generale di Trieste, che aveva provveduto alle incombenze relative alla predisposizione del Mandato di Arresto Europeo.
Sono in corso le procedure estradizionali.

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