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TASSISTA INVESTE PEDONE SULLE STRISCE POI FINGE SOCCORSO E LO ABBANDONA POCO DOPO IN STRADA

Aveva finto di soccorrere un anziano dopo averlo investito ma poi lo ha lasciato da solo in strada ed è fuggito. Grazie alle indagini dell’Unità interventi speciali della Polizia Locale è stato rintracciato e denunciato.

L’episodio è avvenuto lo scorso 28 novembre, in via Melchiorre Gioia all’intersezione con via Monte Grappa. Un taxi, svoltando in modo irregolare a sinistra, ha investito sulle strisce pedonali un ottantenne che stava attraversando la strada col semaforo verde, provocandogli lesioni gravi – frattura dell’avanbraccio sinistro – con 45 giorni di prognosi.

Subito dopo l’investimento il tassista, in quel momento in servizio ma senza clienti a bordo, ha caricato l’infortunato sul proprio veicolo per simulare l’immediato soccorso agli occhi dei testimoni, ma subito dopo lo ha lasciato di nuovo in strada.

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Per non rischiare di essere rintracciato, ha anche fornito all’anziano un biglietto con nome e numero di telefono falsi.

Grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza del Comune di Milano, ad accertamenti incrociati con terminali di Polizia e alla puntuale collaborazione delle centrali operative dei radiotaxi, l’autore dell’omissione è stato identificato.

Il tassista, 61 anni, è stato quindi denunciato per omissione di soccorso in incidente stradale con feriti, lesioni gravi con violazioni delle norme di comportamento e fuga dopo l’evento, oltre alle aggravanti previste per chi esercita un pubblico servizio. La licenza del taxi e la patente del soggetto sono state ritirate per la successiva sospensione.

“Purtroppo in tutte le grandi famiglie – commenta l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza – può esserci una mela marcia. Ringrazio le centrali operative dei radiotaxi per l’aiuto che ha permesso di rintracciare questo delinquente. Sono certa che le associazioni dei tassisti, di cui ho il massimo rispetto anche perché utilizzo assiduamente i loro servizi, saranno le prime a prendere le distanze da un comportamento così aberrante”.

“Le serrate indagini dell’Unità interventi speciali – conclude il comandante Marco Ciacci – hanno permesso di individuare ancora una volta una persona che non solo non ha prestato soccorso, ma ha anche simulato un’assistenza per non farsi rintracciare. Si conferma la percentuale altissima di casi risolti, superiore all’80 per cento, e auspichiamo che anche questo faccia riflettere sulla scelta sbagliata di non fermarsi a soccorrere”.

Articolo di Lorenzo Chiaro

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