Strage di Piazza della Loggia, il governo escluso dalle parti civili: “Si è costituito in ritardo”
È la prima volta in tutti i processi sulla strage
Strage di Piazza della Loggia, il governo escluso dalle parti civili: “Si è costituito in ritardo”.
È la prima volta che accade: la Presidenza del Consiglio dei Ministri non sarà parte civile in un processo per la strage di Piazza della Loggia a Brescia.
Il governo è stato estromesso come parte civile dal nuovo procedimento. Nel corso dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, il gup ha respinto la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che aveva presentato istanza in ritardo rispetto a quando l’udienza ha preso il via, lo scorso 23 marzo.
Il gup ha accolto l’eccezione della difesa dell’imputato che si è opposta alla tardiva costituzione di Palazzo Chigi. Per il giudice la Presidenza del Consiglio “non poteva non sapere dell’inizio dell’udienza e quindi non può chiedere di farvi ingresso in ritardo”.
È la prima volta, in tutti i procedimenti per l’attentato del 28 maggio 1974, che lo Stato non sarà giuridicamente presente.
“Sorprende la decisione del Gup di Brescia di negare la Costituzione di parte civile proposta dall’Avvocatura dello Stato per la Presidenza del Consiglio – si legge in una nota di Palazzo Chigi -. Alla Presidenza del Consiglio è stato così impedito l’esercizio del potere-dovere di affiancare la difesa delle vittime. L’Avvocatura dello Stato è stata incaricata di proporre ricorso in Cassazione contro un provvedimento così palesemente abnorme”.
«Com’è possibile che il governo non sapesse che ci sarebbe stato il processo dal momento in cui l’ultima volta che si è costituito parte civile è stato nei confronti della revisione del processo di Tramonte?», si domanda Manlio Milani, rappresentante dei familiari delle vittime di Piazza della Loggia.
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