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Strage di migranti in Calabria: si temono oltre 100 morti. Tra le vittime molti bambini

Fermato un sospetto scafista

Strage di migranti in Calabria: si temono oltre 100 morti. Tra le vittime molti bambini.

Un bilancio che, di ora in ora, diventa sempre più drammatico. Le vittime accertate del tragico naufragio di migranti a largo di Cutro (KR) sarebbero 45. Questo il numero di cadaveri, tra cui quelli di molti bambini e un neonato, recuperati, fino ad ora, da Capitaneria di porto e Guardia di Finanza, lungo il litorale di Steccato di Cutro.

Ma si temono oltre 100 morti. Anche perché non c’è ancora un numero attendibile delle persone che erano a bordo. Si stimano decine e decine di dispersi in mare. I superstiti, salvati in mare, sono 80. Secondo alcuni di loro, a bordo erano circa in 180. Per altri molti di più, almeno in 250.

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Le persone a bordo provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Uno dei tanti “viaggi della speranza” che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. Erano a bordo di un caicco, un grosso barcone di legno. L’imbarcazione, però, non ha retto alla forza del mare, oggi particolarmente mosso, e si è spaccata a pochi metri dalla costa.

«Un superstite mi ha riferito di un’esplosione a bordo e di corpi bruciati», ha raccontato un soccorritore. Le motovedette sono impegnate in mare alla ricerca di sopravvissuti. Sul posto sono accorsi anche uomini della Polizia e dei Carabinieri, oltre a personale della Croce Rossa.

È stata sottoposto a fermo, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, l’uomo sospettato di essere lo scafista del barcone. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si apprende dagli inquirenti, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un’altra persona che al momento non è stato rintracciata e che potrebbe essere fuggita o figurare tra i dispersi o le vittime.

Sono oltre 25.800, dal 2014 ad oggi, i morti e dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Oltre 120 casi accertati solo nel 2023, tra cui molti bambini, secondo Unicef Italia“ma resta una stima al ribasso che considera soltanto i casi segnalati o i corpi ritrovati”.

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«Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini». Questo il commento a caldo della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze», scrive in una nota il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto: «Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?». «Tutte domande che, purtroppo – aggiunge Occhiuto – ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti».

«Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale». Lo scrive su Twitter la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’esprimere il «dolore» per il naufragio davanti alle coste crotonesi, sollecita «un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico».

«Ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti», ha detto Papa Francesco all’Angelus.

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